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Sei giorni di Juve-Napoli. La sfida più bella e... triste

Oggi duelli a distanza con due piccole insidiose, ma la testa è a sabato. Però anche a Torino, come all'andata, niente tifosi ospiti. Che senso ha?

Sei giorni di Juve-Napoli. La sfida più bella e... triste

Un passaggio obbligato, ma quasi fastidioso nella marcia verso la supersfida dello Stadium. All'andata (era un turno infrasettimanale di 4 mesi e mezzo fa) le duellanti per il titolo Juventus e Napoli fecero un passo falso contro le neopromosse Frosinone e Carpi: il dichiarato tifoso bianconero Blanchard, difensore dei ciociari, pareggiò a Torino al 92', la truppa di Castori bloccò quella di Sarri sullo 0-0.Oggi le duellanti vogliono cancellare quella pagina «nera» del proprio campionato - completamente ribaltato per entrambi da quel momento storico - per arrivare allo scontro diretto di sabato nella stessa situazione (Napoli due punti avanti). Ma sugli spalti degli Stadium - già sold-out - non ci saranno tifosi partenopei. Sarà vuoto il settore ospiti (circa 2000 posti), troppa la tensione tra le opposte fazioni che potrebbe sfociare in pericolo alla sicurezza pubblica, così ha motivato la decisione il prefetto di Torino che ha recepito le indicazioni dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale. In pratica, la stessa scelta dell'andata al San Paolo, ma puntuali sono arrivate le polemiche.Il 26 settembre scorso, partita di andata, il settore ospiti del San Paolo rimase chiuso anche per le condizioni precarie dell'impianto ma, ci si chiede da Napoli, come mai succede la stessa cosa in una struttura moderna come lo Stadium torinese? In parte si è voluto scegliere lo stesso metro di giudizio di Napoli-Juventus, come a non scontentare nessuna delle due parti, in una sorta di par condicio riuscita però male. Anche se non sono da dimenticare i danni riportati al settore ospiti dello Stadium nelle trasferte napoletane recenti, con rotture di lavandini e sanitari nei bagni. E già nella passata stagione il settore dei napoletani rimase chiuso nel giorno della festa per il quarto scudetto di fila dei bianconeri.Resta il fatto che il calcio ha già perso: nella partita che potrebbe valere il titolo, ci saranno di fatto solo tifosi bianconeri e i pochissimi napoletani - fortunati a trovare il tagliando della gara visto che la precedenza nell'acquisto è stata data agli juventini - siederanno in settori riservati ai supporter di casa, con il cretino di turno che potrebbe creare problemi.Tifosi in ebollizione, almeno alle pendici del Vesuvio (e oggi nuova chiusura della curva A del San Paolo dopo i disordini nella sfida di Coppa con l'Inter). I tecnici pensano solo al campo e agli ostacoli insidiosi di oggi. «Se non teniamo l'atteggiamento avuto con l'Empoli, rischiamo di romperci l'osso del collo», così Sarri, onorato dalle parole di Guardiola («tutti parlano della Juve, ma in testa alla serie A c'è il Napoli»), e in vena di paragoni eccellenti («Hamsik sembra ora il miglior Gerrard», l'investitura del tecnico toscano). C'è un record dietro l'angolo, quello delle 8 vittorie di fila.Quattordici, in caso di impresa a Frosinone, sarebbero invece i successi consecutivi della Juve. «Vincere le partite sporche come quella con il Genoa avvicina gli obiettivi, oggi dobbiamo restare in scia del Napoli, anche se il titolo non è una corsa a due - così Allegri -.

Statisticamente lo scudetto lo vince la miglior difesa, ma il campionato è ancora lungo e il Napoli, con il miglior attacco, è in testa».

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