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Sempre Immobile. La Lazio non si ferma e resta tra le grandi

Il bomber stende il Cagliari con una doppietta. Bastos firma il tris. Inzaghi vede Napoli e Inter

Sempre Immobile. La Lazio non si ferma e resta tra le grandi

Roma - Una firma sul nuovo contratto che lo renderà il giocatore più pagato dell'era Lotito (con i bonus potrà arrivare a tre milioni a stagione). Due firme sul campo che attestano come l'investimento fatto dalla Lazio sull'attaccante fino al 2022 sia stato oculato. Ora che l'asticella continua ad alzarsi, Ciro Immobile non ha paura di saltare. Così come la truppa biancoceleste che si aggrappa ai suoi gol - diventati ieri 13 in campionato e 17 in totale (in realtà 18, se si considera anche il gol in azzurro contro Israele) nei primi due mesi della stagione - per tenersi quel meritato posto al sole in classifica.

Simone Inzaghi resta saldamente sul podio del campionato a un tiro di schioppo da Napoli e Inter e sullo stesso gradino della Juventus campione in carica, in più si gode il suo bomber e una striscia mai così vincente (sei successi di fila tra campionato ed Europa League) da quando siede sulla panchina laziale. Nel marzo scorso il tecnico di Piacenza c'era arrivato vicino, ma fu proprio il Cagliari nel suo «vecchio» fortino del Sant'Elia a fermare la sua marcia.

La serata dell'Olimpico - con la Curva Nord vuota (per la squalifica legata ai cori razzisti durante la gara con il Sassuolo) ma traslocata in buona parte nella Maestrelli al prezzo di un euro - si accende per le reti di Ciro, che sta scaldando i motori (o almeno così spera anche il ct Ventura) anche per lo spareggio mondiale contro la Svezia. Le sue prodezze in biancoceleste stanno regalando un cammino da capogiro alla truppa divisa dal Napoli capolista solo per quello scontro diretto perso all'Olimpico più per la sfortuna di aver perso in pochi minuti tutta la difesa titolare.

A Inzaghi piace viaggiare a fari spenti («il difficile viene adesso», ammonisce il condottiero laziale), ma il suo modulo di gioco con la difesa a 3 - varato al termine della scorsa stagione e affinato nel lavoro estivo ad Auronzo - sembra essere efficace in qualsiasi circostanza. In più la terza rete di Bastos, che agli albori della ripresa spegne qualsiasi velleità di un Cagliari che deve ancora metabolizzare il ritorno di Diego Lopez sulla panchina, è la decima che la Lazio segna su azione di calcio piazzato. Come dire che i biancocelesti inizino le gare con un gol sicuro a partita.

I sardi sono la nuova vittima sacrificale, incassano la quinta sconfitta di fila (con 17 gol al passivo) anche per gli errori - di gioventù - del non ancora 20enne portiere Luca Crosta. Salito agli onori delle cronache nel maggio scorso al suo debutto in A con la maglia del Cagliari grazie al rigore parato al milanista Bacca, ma ieri titolare in emergenza e decisivo quando frana su Immobile dopo sette giri di lancette, regalando all'attaccante un rigore che indirizza un match già segnato nel pronostico. La gara poteva svoltare quando Farias (il migliore dei suoi insieme a Barella) era riuscito a «bucare» Strakosha, ma il suo gol è stato annullato prima dal fuorigioco millimetrico segnalato dall'assistente di Pairetto De Meo e poi dall'intervento tecnologico del Var.

I meccanismi della Lazio sono quasi perfetti, Luis Alberto si conferma uomo assist (ieri il quinto in stagione), Parolo e Milinkovic-Savic garantiscono presenza costante in area a supporto di Immobile. Che quando si trova davanti alla porta, è famelico come un lupo. Tredici (su 22) i punti consegnati da Immobile alla Lazio, che colleziona l'undicesima vittoria in 13 partite ufficiali. Numeri da capogiro, nessuna squadra biancoceleste del passato era partita così forte.

Ma il rischio di vertigini da eccellente classifica non viene per ora contemplato a Formello.

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