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Serata poco di Gala: Prandelli esonerato

Serata poco di Gala: Prandelli esonerato

Da Natal a Istanbul, i cinque mesi orribili di Cesare Prandelli. Uruguay fa rima con Galatasaray, ma soprattutto per l'allenatore di Orzinuovi sono solo sinonimo di guai. Il fallimento mondiale con dimissioni choc in diretta tv e l'incubo turco finito ieri sera con lo smacco dell'esonero. «Abbiamo deciso di non lavorare più con Prandelli», ha annunciato il vicepresidente del club del Bosforo. Per l'ex ct azzurro il punto più basso della sua carriera. Al Galatasaray a mettere la parola fine è stata la sconfitta contro l'Anderlecht. Perché l'addio alle competizioni Uefa, escluso anche dall'Europa League, conseguenza di quel misero punto raccolto in cinque partite in Champions, pesa molto di più del cammino faticoso in campionato, dove comunque la squadra resta in corsa, terza a un punto dalla coppia di testa.

Prandelli paga anche le difficoltà del club turco e le dimissioni dell'ex presidente Unay Aysal che l'aveva fortemente voluto. Il ko di sabato scorso in casa con il Trabzonspor, un secco tre a zero, è stata la spia di una situazione ormai degenerata quando il nuovo patron ha sbottato: «Nel contratto di Prandelli ci sono condizioni che potrebbero danneggiarci economicamente». A quel punto l'ex ct azzurro ha capito l'aria che tirava: «Al mio arrivo mi avevano parlato di rinforzi del calibro di Pato e Ibarbo. Poi mi hanno detto che non c'erano i soldi e il presidente si è dimesso». Dunque sedotto e abbandonato, praticamente ha vissuto l'ultimo mese sulla graticola con critica e tifosi a contestargli i tanti cambi di formazione, l'esclusione di Sneijder, e soprattutto le dichiarazioni di anteporre il campionato alla Champions. Inaccettabile per il club turco che l'anno scorso con Mancini aveva raggiunto gli ottavi beffando nel fango la Juve. Già, proprio il Mancio se n'era andato fiutando le difficoltà del Gala che sabato in campionato dovrebbe mandare in panchina l'ex portiere Taffarel, in attesa di trovare il sostituto. Prandelli si era rifugiato nel Bosforo a caccia del riscatto dopo il Mondiale.

Se possibile gli è andata anche peggio.

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