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«Sfida basata sulla qualità Modello nuovo all'anno»

Il manager: «Per l'elettrico puro saremo pronti nel 2020 con Korando. Obiettivo 1% di quota»

Piero Evangelisti

SsangYong è un marchio coreano di nicchia, specializzato in Suv che, dopo essere entrato a far parte del gruppo indiano Mahindra, sta attraversando una fase molto dinamica. Da ottobre del 2017 direttore generale di SsangYong Italia (Symi), del Gruppo Koelliker, è Mario Verna, al quale chiediamo prima di tutto una panoramica sulle strategie del brand nel nostro Paese. «La nostra non è una sfida facile - afferma il manager - perché oggi nel mercato dell'auto, indipendentemente dai volumi, non c'è niente di semplice. Ma per quanto riguarda SsangYong è una sfida molto bella perché si tratta di un brand che sta costruendo molto bene il suo futuro. Avremo un modello nuovo ogni anno, oltre a due pesanti restyling accompagnati da una gamma motori nella quale l'anno prossimo entreranno un 1.2 e un 1.5 a benzina, campioni in efficienza ed emissioni. Rimane un asset molto importante il Gpl, mentre per quanto riguarda l'elettrico puro saremo pronti nel 2020 con il nuovo Korando che sarà lanciato l'anno prossimo. A Korando seguiranno poi le nuove serie di Tivoli, Xlv, Rexton e Rexton Sport».

Come cambierà Korando?

«Sarà un'auto molto bella, con un design dal forte family feeling e forme molto muscolose tipiche di un vero Suv. Korando sarà ricco di tecnologie e monterà un nuovo 1.6 diesel che sostituisce il 2.2 precedente, un cambiamento che posiziona la vettura dove c'è mercato».

Il nuovo corso di SsangYong è indubbiamente ricco di novità, ma rimane forse il problema della notorietà del marchio in Italia. È così?

«Nei prossimi anni il driver continuerà a essere il prodotto con tutte le sue peculiarità tipiche del brand. La mission di SsangYong, in Italia, è comunque quella di far conoscere, oltre al brand, la qualità dei suoi prodotti. Abbiamo quindi previsto, a partire dal quarto trimestre di quest'anno e per i prossimi due anni, un piano di investimenti in comunicazione molto forti, concordato con il management coreano, che utilizzerà tutti i media. Non mancheranno le sponsorizzazioni e la partecipazione a eventi che offrano grande visibilità».

Che pesò avrà il nuovo assetto organizzativo di SsangYong Italia?

«È la fondamentale base di partenza perché i nuovi investimenti siano efficaci. Abbiamo ristrutturato tutte le attività, a cominciare dal marketing e dalla gestione della rete, per assicurarne l'efficienza».

Mahindra sembra voler allargare la presenza in Europa, ne temete la concorrenza?

«La strategia di espansione di Mahindra è evidente, ma la gamma dei loro prodotti non andrà mai a sovrapporsi alla nostra, formata da Suv di fascia medio-alta».

I vostri obiettivi di vendita?

«Abbiamo stabilizzato il marchio e gli abbiamo ridato un'anima. Nel secondo semestre del 2018 avremo una crescita che ci porterà a chiudere l'anno con un aumento del 15-20%, mentre ci aspettiamo un +40% nel 2019 per poi arrivare nel 2021 a una quota di mercato dell'1%.

Tutto questo partendo sempre dai prodotti, dalla loro qualità attestata dal programma Soddisfatti o Rimborsati».

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