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SFIDA CONTINUA

RomaSe l'è vista brutta Rudy. Se non fosse stato per quel lampo in zona Cesarini la giornata sarebbe stata diversa. I titolari come Pjanic hanno i loro privilegi. Giocare sempre e magari segnare gol pesanti. Ma siccome oggi non si festeggia il bosniaco ma un compleanno speciale, il numero 38 di Totti (prima volta che compie gli anni nel corso di una partita all'Olimpico) la domanda sorge spontanea: lo vedremo in campo il capitano o Garcia continuerà a giocare d'azzardo col turn-over? Niente da fare. Possiamo solo ipotizzare una panchina per rifiatare in vista di Manchester e Juve. «Lo saprà un'ora prima del fischio d'inizio se sarà in campo». «Piuttosto - cerca di sviare dal dunque - non dite a Francesco la sua vera età, pensa di avere 28 anni». Lode al capitano che così si carica. «È incredibile! Sul piano fisico Francesco è una vera forza della natura, è enorme, roccioso. Ha una struttura migliore di altri, ma se è arrivato a quest'età così è per merito della professionalità». Un Totti super che, ieri, a RomaTv, ha raccontato molto: «Giannini, il principe, era il mio modello da piccolo. Mazzone? Un secondo padre. Lo scudetto? Spero di rivincerlo prima di smettere. De Rossi? Un amico, sono fiero possa essere lui il futuro capitano... è già come se lo fosse».

Compleanni a parte, la Roma nell'anticipo delle 18 contro il lanciatissimo Verona è ufficialmente in emergenza. E questo nonostante una rosa favolosa. E, dunque, contro la squadra di Mandorlini al centro della difesa scelte obbligate con Manolas e Yanga-Mbiwa. A centrocampo e in attacco, nonostante le assenze di De Rossi e Iturbe, Garcia sa come tamponare l'emergenza. «Abbiamo un grande Keita, che nel suo Dna ha il palleggio di prima, può giocare spalle al centrocampo avversario e può essere davvero devastante». Probabile anche il rientro di Maicon. Al centro dell'attacco Destro con, ai lati, Ljajic e Florenzi (per dare un turno di riposo a Gervinho).

Difficile invece pronosticare novità in mezzo al campo, dove comunque Garcia non ha escluso l'utilizzo di Paredes o un cambio di modulo, dal 4-3-3 al 4-2-3-1 «con quattro giocatori più offensivi». In entrambi i casi, tuttavia, a dettare il ritmo del gioco romanista sarà sempre Keita.

Ma si sa, il tifoso guarda oltre: la Juve. E quest'anno per Garcia non serviranno 100 punti per vincere lo scudetto. «Perché - la dice grossa - ci saranno altre squadre a lottare per il vertice della classifica». Come ogni anno ad inizio campionato, del resto. Insomma, il Verona non sarà una formalità. Rudy conferma. «Io penso solo alla squadra di Mandorlini, la Juve per ora non mi interessa. Anche se siamo tutte e due a punteggio pieno non credo si possa giudicare già il campionato e le forze in campo. I tifosi stiano tranquilli, non credo che Verona peserà più di tanto».

Almeno lo sperano.

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