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Sgarbo e visite mediche Higuain è della Juventus E ora via alle polemiche

De Laurentiis aveva detto: «Non ci faranno un gesto così». E ieri ha cancellato la visita al Napoli in ritiro

Domenico Latagliata

Torino Per dirla con Aurelio De Laurentiis, la Juventus è diventata antipatica. Per qualcuno lo era già e quindi lo sarà ancora di più: per altri, semplicemente, si tratta della squadra più forte d'Italia, sia sul campo che fuori, e il trasferimento di Higuain alla sua corte non ne è altro che l'ennesima conferma.

Tutto fatto, insomma. Come era (quasi) chiaro ormai da giorni, nonostante il tentativo di catenaccio di De Laurentiis, secondo cui appunto el Pipita non sarebbe mai andato alla Juve, salvo tradire i tifosi partenopei. «La Juve non è arrivata ieri nel mondo del calcio, non farà mai uno sgarbo del genere», erano state le parole del numero uno del Napoli. Come non detto, ecco. Perché l'ormai ex centravanti del Napoli, da qualche giorno in vacanza a Ibiza, aveva incontrato nella serata di venerdì Marotta e Paratici per perfezionare un accordo che era già stato ampiamente preparato nei giorni precedenti, effettuando poi le visite mediche a Madrid: quadriennale da 7,5 milioni netti a stagione, con ricchi diritti di immagine in mano al giocatore. Il quale a Torino sa già dove andare ad abitare: quartiere Crocetta, ovviamente tra i più eleganti della città. Sapendo di partire da favorito per lo scudetto e tra i maggiori candidati anche per la vittoria in Champions, vero motivo per cui Agnelli e i suoi uomini hanno deciso di pagare la clausola di 94,736 milioni: trattasi del secondo trasferimento più caro nella storia del calcio dopo quello di Bale, pagato 101 milioni dal Real Madrid per strapparlo al Tottenham -, più di Cristiano Ronaldo (94, dallo United al Real), anche se molto probabilmente scalerà di una posizione di qui a pochi giorni. Quando insomma la stessa Signora venderà Pogba allo United per 120 milioni o giù di lì: la strada è quella, ma nessuno ne farà un dramma perché il francese (arrivato a parametro zero nel 2012) sarà sostituito da un altro giocatore di analogo rendimento. Tra i papabili, Rakitic (in uscita dal Barcellona), Matic (Chelsea) e Witsel (Zenit).

«Sono contento, perché Higuain mi sostituirà presto: sarà lui core 'ngrato, non io», ha commentato José Altafini che fece lo stesso nel 1972, vincendo poi due scudetti con addosso il bianconero. E la furia dei tifosi parla chiaro. Nel ritiro di Dimaro è scattata subito la contestazione, nel mirino ovviamente De Laurentiis che doveva essere presente all'amichevole di ieri ma ha dato forfait.

Il rischio adesso è che lo scudetto diventi scontato, per il popolo bianconero. E del resto quando privi la Roma di Pjanic e il Napoli di Higuain non puoi fare altro che immaginarti troppo più forte della concorrenza interna: tu sei Gulliver, gli altri quasi lillipuziani. Chiamati adesso ad attrezzarsi per riprendere colore ed entusiasmo: non sarà facile, ma bisognerà pur farlo per dare un senso al campionato. Bacca e Icardi sono nel mirino: Milan e Inter del resto navigano in acque agitate per diversi motivi e nulla può essere escluso. Tra i due, il partente più probabile è certamente il colombiano: al Milan però è tutto fermo per i noti motivi e allora chissà.

Problemi altrui, pensano a Torino: da dove adesso partirà quasi certamente Zaza (Wolfsburg, per 25 milioni), pur se resta da capire che fine farà Mandzukic dal momento che è impensabile immaginare un tridente formato dal croato (uno che non ama guardare gli altri) e dalla coppia argentina Higuain-Dybala.

Se poi Mandzukic restasse, Allegri sarà ben felice di gestire una rotazione da primissima della classe: il cassiere della Juventus avrà nel frattempo versato la prima delle due rate (annuali) da circa 47 milioni nelle casse napoletane e il brand della società di corso Galileo Ferraris si sarà probabilmente valorizzato ancor più visto quanto il Pipita è conosciuto nel vastissimo mercato sudamericano.

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