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Shaqiri: "L'Inter? Aveva delle strutture vergognose. La Serie A mi ha deluso"

Shaqiri è tornato a parlare della sua esperienza non positiva all'Inter. Lo svizzero ne ha per tutti: da Roberto Mancini, al calcio italiano, alle infrastrutture nerazzurre

Shaqiri: "L'Inter? Aveva delle strutture vergognose. La Serie A mi ha deluso"

Xherdan Shaqiri è stato uno dei flop di mercato più evidente dell'Inter degli ultimi anni. Il calciatore svizzero era arrivato in prestito con obbligo di riscatto nel gennaio del 2015, per volere di Roberto Mancini, per una cifra vicina ai 16 milioni di euro. Il riscatto sarebbe diventato automatico a giugno ma il tecnico jesino comunicò a Shaqiri ed Ausilio la sua volontà di non puntare più sul classe 91. Lo Stoke City si presentò con 16 milioni di euro e l'Inter non ci pensò due volte a congedare l'ex fantasista del Basilea alla sua seconda stagione in Premier League.

Shaqiri, ai microfoni di Spox.com, non ha perso tempo per tirare qualche stoccata all'Inter: “L’Inter mi aveva semplicemente cercato di più. Mi avevano promesso una nuova Inter. Nella Bundesliga avevo già vinto tutto. L’accoglienza è stata davvero pazzesca. Lo stile di vita era perfetto sono quasi stati i sei mesi migliori della mia vita: il centro sportivo si trovava a Como, vicino anche alla Svizzera. Ma comunque il calcio italiano non mi è piaciuto particolarmente. Troppo lento, pieno di tattica, era difficile portare in campo la mia esplosività. Mancini? “Io e Erdin ne discutiamo ancora oggi. Mancini mi voleva a tutti i costi. Avremmo dovuto a posteriori prendere qualche informazione in più sull’ambiente. Per fare questo però mancava il tempo, il giorno del passaggio all’Inter si erano messi in mezzo ancora due club della Premier League. Ai tempi ero un po’ impaziente e volevo assolutamente chiudere il trasferimento perché il campionato era già iniziato e io volevo partire subito. Differenze tra l'Inter e lo Stoke? Le infrastrutture dell’Inter sono sinceramente una vergogna: che un club così famoso non trovi un modo per investire nelle infrastrutture è davvero sorprendente.

Alimentazione, riabilitazione, analisi delle prestazioni, varietà negli allenamenti: trovo che in Inghilterra è tutto semplicemente più professionale".

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