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Il decimo di Rossi non è più un sogno

Ecco perché può riconquistare il titolo. Mai così allenato, non teme i corpo a corpo

Il decimo di Rossi non è più un sogno

«Sarà una battaglia fino alla fine», ha detto Valentino Rossi ieri al Festival della Velocità di Goodwood, in Inghilterra. Ospite d'onore per celebrare il sessantesimo Yamaha, ma soprattutto occasione per festeggiare il trionfo di Assen. «Non potevo presentarmi qui con un quinto posto...», ha scherzato. A costo di andare fino in fondo nel contatto con Marquez. A proposito del quale resta della sua idea, come sulla lotta mondiale. Dicendo «ho una chance», il Dottore manda un messaggio inequivocabile alla concorrenza del tipo «sono pronto alla battaglia». Il perché è subito detto: in questo momento ha le armi migliori rispetto alla concorrenza, leggasi Lorenzo, perché l'arrabbiato Marc Marquez al massimo potrà fare l'arbitro della sfida togliendo punti preziosi ai due contendenti. Vale ha quattro armi in mano, vediamole.

1 VERSATILITÀ

In Olanda Rossi ha fiutato il pericolo sorpasso in classifica di Lorenzo e per respingerlo dopo 4 vittorie non ha esitato a vincere come non gli capitava da tempo, partendo dalla pole. Versatile anche nelle vittorie: di rimonta o di fuga, senza esclusione di colpi o pulito.

2 FISICO

Questo è anche il risultato eccezionale della preparazione atletica portata avanti in inverno e mai interrotta durante la stagione. Lui sta meglio di tutti, soprattutto di Lorenzo che qualche acciacco in avvio gli è costato punti preziosi.

3 TESTA

Se sta bene il corpo, la testa gira a mille. E resti lucido, nel momento di difficoltà, vedi le ultime 4 gare in cui Jorge vinceva sempre, il Dottore non si è fatto prendere dalla voglia di rischiare. Si è accontentato, ha gestito la situazione, è salito sempre sul podio, mettendo fieno prezioso in cascina.

4 CONTINUITÀ

Quella che in un campionato «che sarà una battaglia fino alla fine» può fare la differenza. E dare lo scacco mondiale, sarebbe il decimo, forse il più desiderato per un Dottore che se mai ce ne fosse stato bisogno, ad Assen, con quella spallata mondiale, ha ribadito: nella bagarre nessuno come lui. Se arrivano anche le pole, il titolo non è un sogno.

Il brasiliano Nelson Piquet Jr del Team China è diventato il primo campione di Formula E, la categoria con monoposto elettriche. A Piquet, figlio dell'ex iridato F1, è bastato un 7° posto nella gara finale al Battersea Park di Londra per battere Buemi di un solo punto.

La gara è stata vinta dall'inglese Sam Bird, ex collaudatore della Mercedes in F1, su Virgin.

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