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«Sibilando» alla guida della Tesla Model X Ma lo scatto è bruciante

Per il crossover elettrico si passa da 0 a 100 in meno di 5. Le portiere ad «ali di falco»

Pierluigi Bonora

Milano Allo stato dell'arte esistono due Tesla: quella balzata alla ribalta delle cronache a causa delle vicissitudini del suo leader, Elon Musk, con il tormentato percorso verso il mercato della Model 3; e quella delle sensazioni positive offerte dai prodotti, ad alimentazione completamente elettrica. Da una parte, dunque, la produzione a rilento della Model 3, vettura di accesso alla gamma da cui si attendono profitti importanti, e il saliscendi delle azioni in Borsa, insieme ai timori del mercato a causa della forte esposizione finanziaria; dall'altra, la consapevolezza che le creature di Musk hanno dato una svolta alla diffusione dell'auto green grazie alla lunga autonomia garantita, alle prestazioni e all'elevata tecnologia di cui dispongono.

Insomma, la Tesla spaziale con al volante ìl manichino Starman che ha fatto rotta su Marte, rappresenta la migliore immagine dell'azienda californiana, protagonista assoluta di una vera rivoluzione della mobilità: viaggiare in elettrico, in pratica, non deve per forza di cose significare la rinuncia alle prestazioni e alle emozioni.

E così, dopo essere saliti e guidato per alcuni giorni la sprintosa Model S, è ora il turno della Model X, che si distingue al primo colpo d'occhio per l'apertura ad «ali di falco», in verticale, delle portiere posteriori.

Un valore aggiunto al design di questo confortevole crossover, ma non per tutti, visto il listino: 94.480 euro la versione 75D e 114.530 quella 100D (il fatto di aver messo questa D, per indicare le due opzioni, sembra quasi una presa in giro nei confronti del tanto bistrattato motore Diesel).

A differenziare le due versioni è l'autonomia della batteria posizionata centralmente sotto l'abitacolo allo scopo di ridurre al minimo rollio e beccheggio: 417 km la 75D e 565 km (tra 400 e 450 nel misto) la 100D, oggetto del nostro test, con un motore a zero emissioni da 538 cv di potenza e 660 Nm di coppia. La trazione è 4x4 in entrambi i casi. Si diceva delle prestazioni, sicuramente esaltanti: 4,9 secondi per passare da 0 a 100 orari. La linea di questo imponente crossover-coupé (il Cx, cioè il coefficiente dell'aerodinamica, è pari a 0,24) da oltre 5 metri di lunghezza e 3.061 mm di passo, è caratterizzata dalle Falcon Wings posteriori, la cui apertura regolata da sensori agevola l'ingresso nell'auto dei passeggeri. L'interno è molto ampio e può ospitare fino a sette persone, grazie alla predisposizione per la terza fila di sedili. Ottima la visibilità, merito del grande parabrezza. Come sulla Model S, la console è tra i punti di forza della vettura, con il suo grande touchscreen multifunzione, sia per le varie regolazioni sia per l'intrattenimento, con la disponibilità del wi-fi, della sconfinata scelta musicale di Spotify, nonché di una web-radio. Su Model X la connettività non è un problema. E i vari aggiornamenti sono continui. L'Auto Pilot con tutta l'assistenza alla guida necessaria, prevede un hardware che è già predisposto, quando sarà il momento, per la guida autonoma. A bordo di una Tesla si viaggia «sibilando» e sembra proprio di lievitare. Fosse per questa Casa automobilistica, la rete di ricarica europea non sarebbe un problema: la società californiana ha infatti messo a punto tutta una serie di colonnine (200 in Italia del tipo Supercharger e oltre 550 presso hotel, ristoranti e centri commerciali), grazie alle quali dalla Scandinavia è possibile scendere fino al Sud Italia senza l'ansia di rimanere «scarichi».

Attaccarsi per mezzora a una stazione Supercharger, collocata entro due chilometri dai caselli autotradali, equivale a una percorrenza di 270 chilometri.

Anche nella garanzia Tesla fa scuola: ben 8 anni per batteria e motori.

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