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Signora e Milan in salita, Inter facile

Campioni, prima con la Fiorentina. I rossoneri iniziano con l'ex Miha e il Napoli

Franco Ordine

Partenza in discesa per l'Inter, per Juve e Milan invece è molto in salita, solo le sfide che contano risultano sistemate, con giudizio, lungo il semestre del girone d'andata che apre domenica 21 agosto e chiude domenica 8 gennaio.

Mancini e i suoi possono puntare ancora allo sprint per montare subito in testa al campionato: Chievo fuori, Palermo in casa e Pescara in viaggio sono i tre comodi impegni prima d'incrociare l'armata della Juve a San Siro (18 settembre). Proprio come un anno fa quando l'Inter balzò al comando moltiplicando aspettative e speranze tricolori. Eppure Ausilio, il ds, non è soddisfatto. «Le sfide più complicate sono finite nelle settimane dell'Europa league» ricorda per stemperare l'ottimismo diffuso.

Si possono lamentare con qualche ragione Juventus e Milan. A Montella la partenza è di quelle da far tremare le vene dei polsi: subito il duello con Mihajlovic (Toro). «Meglio così» suggerisce già bello carico Urbano Cairo che promette un'estate al lavoro, di sicuro per mettere mano ai conti e ai ricorsi per Rcs. Subito dopo c'è il viaggio a Napoli prima di Udinese e il ritorno a Marassi al cospetto della Samp, il suo recente passato. Dagli Usa il suo commento è laconico, nello stile del personaggio che mastica amaro. «Non è semplice» manda a dire. Via, è qualcosa di più: è il Pordoi da scalare, senza rinforzi per il team si rischia di restare in coda al gruppone. Stesso destino per la Juve che deve cominciare con uno dei rivali più antichi, la Fiorentina in casa, poi passare dalla Lazio, ricevere il Sassuolo e quindi affrontare l'Inter a San Siro. Allegri, questa volta non può permettersi di partire col freno a mano tirato.

Computer intelligente invece per la successione dei derby: si comincia con quello di Genova (23 ottobre), a novembre c'è quello di Milano, ai primi di dicembre quello di Roma seguito da Toro-Juve. Gli unici disposti a fare un po' di cinema, al teatro allestito da Infront ieri sera, sono proprio i due presidenti di Samp e Genoa, seduti uno al fianco dell'altro in platea. Preziosi ha ancora il sapore dolcissimo dell'ultimo stravinto 3 a 0, Ferrero si rifa a parole con una espressione non proprio elegante («lo sfondiamo»). Beati loro che si divertono così. Già perché l'evento, con diretta tv, per la prima volta risulta snobbato dai grandi club. Assenti in blocco Juve, Napoli e Roma, oltre a Galliani. «Dicono che è stata una data infelice, ma è stata decisa dalle tv» la spiegazione di Beretta, presidente Lega. Forse gli impegni di mercato e il fine-settimana han suggerito di mancare all'appuntamento tradizionale. E proprio per via degli intrecci di calcio-mercato c'è un'altra data da appuntare: il 30 ottobre c'è Juve-Napoli, probabilmente Higuain core ingrato contro il suo Napoli, prepariamoci a indossare l'elmetto.

Proprio del Pepita in rotta con De Laurentiis è il gol più bello e spettacolare della passata stagione, votato dal 33% dei tifosi: la sua rovesciata col Frosinone è davanti a tutti gli altri, compreso il gol di tacco di El Shaarawy, gioiellino della Roma di Spalletti. Pochi applausi, i più meritati quelli destinati, da tutto il pubblico, quasi un riconoscimento solenne, per l'exploit del Sassuolo finito in Europa league davanti al Milan, con grande merito. «Non vediamo l'ora di cominciare» si presenta così Giovanni Carnevali.

È l'unico attimo di sano e genuino entusiasmo.

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