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Signora in fuga col minimo. Mandzukic-Higuain, sette più

Un Crotone rinunciatario resiste un'ora alla Juventus. I due bomber in gol per la prima volta giocando insieme

Signora in fuga col minimo. Mandzukic-Higuain, sette più

nostro inviato a Crotone

Serviva il risultato, non importava come, per dare continuità al successo sull'Inter. Questo l'ammonimento di Allegri alla vigilia della trasferta calabrese, conscio delle insidie di una gara in cui i valori tecnici erano completamente agli antipodi. E a Crotone, in una gara giocata a lungo al piccolo trotto, la Juve si è presa i tre punti che iniziano a scavare un solco importante sulle rivali. Sette lunghezze sulla Roma, che fra 4 giorni sarà chiamata a imitare i bianconeri sullo stesso campo dei pitagorici, addirittura nove sul Napoli: la strada verso il sesto scudetto di fila inizia a essere tracciata. Senza esaltare più di tanto, ma essendo concreti e continuando a vincere. Conta questo più che il gioco o lo spettacolo. «Ci voleva pazienza e l'abbiamo avuta, siamo stati bravi, nelle ultime quattro partite ci eravamo abituati bene, segnando nel primo tempo - così Allegri nella pancia dello Scida -. Non ci dimentichiamo che il Crotone ha perso spesso nella parte finale delle gare».

Tocca a due dei suoi attaccanti, Mandzukic e Higuain, chiudere la pratica dopo un'ora di attacchi a vuoto di fronte a un Crotone attento a coprire gli spazi. Il croato timbra il primo sigillo del 2017 in campionato (l'ultimo gol all'Atalanta in Coppa Italia), per l'argentino è invece il sesto nel nuovo anno, che lo porta a quota 16 in classifica cannonieri, subito dietro il romanista Dzeko. Un inedito in stagione (con il Pipita aveva segnato solo il connazionale Dybala) e non è un caso che ciò sia avvenuto in una serata in cui siano tornati a giocare più vicini in campo. Nel cambio di modulo SuperMario era stato il più penalizzato, costretto a giocare più esterno (il ruolo di ala lo aveva ricoperto a inizio carriera), ma nel momento in cui si è riavvicinato alla porta ha subito colpito.

Allegri applica un corposo turnover, cambiando mezza squadra ma non rinunciando al modulo delle ultime settimane, privato però in mediana di Pjanic. Pjaca e Rincon trovano la prima maglia da titolare e, a detta del tecnico, non deludono le sue aspettative (il venezuelano firma l'assist per la rete di Higuain). Il canovaccio della gara è chiaro sin dall'inizio: Juve in costante possesso palla (la percentuale finale dice 79,71 che in serie A non si registrava dal 2005), Crotone ripiegato nella propria metà campo. Il ritmo dei bianconeri resta lento e compassato per tutto il primo tempo, come testimoniano i 402 passaggi (un record stagionale in serie A) tanto che il tecnico juventino cambia anche posizioni ai tre dietro Higuain cercando di trovare spazi. Il risultato è sbattere contro un muro (grande il lavoro della difesa crotonese) e creare poche vere occasioni da gol, concentrate di fatto nei titoli di coda della prima frazione quando Cordaz prima e Ferrari poi spazzano via il pericolo dalla propria porta. Dybala reclama un rigore (che dalle immagini tv sembra esserci) per un contatto in area con Mesbah.

Dopo un'ora di assalti, il guizzo di Mandzukic che approfitta della respinta corta di Cordaz sul colpo di testa di Asamoah. Il Crotone trova l'unica occasione con Falcinelli che fa guadagnare la giornata di stipendio a Buffon, poi resta in campo con grande dignità fino alla rete di Higuain che fa calare il sipario. Niente tris perché il tiro al volo di Pjanic si stampa sulla traversa. Pochi sorrisi per Barzagli che nei 15 minuti in campo rimedia un fastidio ai flessori e teme di doversi fermare di nuovo. Con Allegri che intanto parla delle voci che lo vorrebbero in Inghilterra nella prossima stagione: «Non smentisco e non confermo. Posso dire che con la società sono in grande sintonia: ora dobbiamo solo pensare a vincere e comunque c'è ancora un altro anno e mezzo di contratto.

Quando le cose vanno bene penso che i problemi siano pochi».

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