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La Formica e il Leone. È quasi festa scudetto

Giovinco torna atomico, Llorente mette tutti a dormire. Juve, stessi punti del titolo 2013. E anche Conte gioisce

La Formica e il Leone. È quasi festa scudetto

Se una Formica ti schiaccia sono guai. Poi ci si mette anche un Leone e sono dolori. La Juve ha messo 25 minuti per spiegare al campionato, a Udine, agli udinesi e all'Udinese che non si scherzava. Da quelle parti il tifo è caldo (ieri lo erano anche gli spogliatoi, tanto che Marotta ha fatto abbassare la temperatura), ma la Juve ha raffreddato tutti. La Roma può attendere, almeno fino al prossimo anno. La Juve non perde e non ha perso tempo. Potrebbero bastare un paio di vittorie (dipenderà anche dalla Roma) è sarà gioco, partita, incontro, ovvero scudetto. Gli juventini cominceranno a non prendere appuntamenti dalla domenica dopo Pasqua. Ieri sera l'ebbrezza gaudiosa e finale di Conte ha annunciato l'inizio della festa. L'anno scorso fu scudetto con questo punteggio di classifica: 87 punti.

Per la gioia del tecnico e di tutti gli allenatori che guardano al gruppo, andrebbe detto: Visto ieri sera? Non contano gli uomini, conta la squadra. Tevez e Vidal a guardare le stelle, Bonucci in panchina a urlare contro l'arbitro per prendersi una stupida ammonizione, Barzagli fermo, Giovinco a fare la strana coppia con Llorente. Eppure....Eppure la Juve vince perchè Giovinco fa la Formica davvero atomica e Llorente ha quel certo feeling con il gol: perfetto in tutto, 14 reti, sette di testa, altrettante di piede come appunto quella di ieri che ha messo la camomilla alla partita. Poteva essere un match in tutti i sensi, una partita acre, spigolosa, chissà che Di Natale non ci mettesse il pepe. Ma Totò era troppo solo. Meglio Muriel, entrato nella ripresa e che, proprio a fine partita, ha preso il palo. La Signora ha anticipato ogni cattivo pensiero, rubando l'idea se qualcuno ce l'aveva. Un quarto d'ora senza tiri in porta, qualche errore, un po' di rudezze di Ogbonna, eppoi il guizzo di conquista della Formica. Quel Giovinco che, dalla destra, si accentra e pesca il filotto di luce per infilare la palla e non farla vedere a Scuffet, che ha la sfortuna di essere già stato catalogato fra i portieri dal miracolo facile. Allora significa che ieri sera il miracolo lo ha fatto Giovinco, che lo ha pescato in una posizione ingenua e ha dimostrato a lui (e agli adulatori in servizio permanente) che ci sono tiri anche imparabili. Molto bella l'esecuzione come questa Juve che si è distesa nel gioco quanto una fisarmonica, capace di attaccare e farsi attaccare senza scomporsi troppo e neppure subire le qualità dell'Udinese. E se l'Udinese è stata al di sotto di un minimo garantito di pericolosità, la Juve ha dimostrato perché gioca un altro campionato. Tutto gira con l'olio nel motore: centrocampo gestito da Pirlo, e quando serve sicuro lo scambio di ruoli con Marchisio. Pogba non ha neppure bisogno di aumentare i giri, sulle fasce la corsa di Liechtsteiner è una garanzia: altro che Isla.

Partita dominata negli intenti e nelle conclusioni: alla fine del primo tempo la gente bianconera di Torino aveva collezionato tre tiri in porta (un altro di Giovinco) e due gol, quella bianconera di Udine due tiri verso la porta (Alan e Heurtaux) un po' desolanti negli effetti. Il gol di Llorente ha rischiato di far dormire la gente in tribuna e davanti alla Tv per il resto della partita, ma va ricordato per lo schema da cui è nato e che lo spagnolo ha rischiato di rovinare (palla toccata prima che arrivasse ad Asamoah) per poi rimediare con l'istinto del tocco di punta sulla palla, respinta dal piede di Scuffet. Altra scuffiata per Scuffet.
Scuffiata totale per l'Udinese che ha rischiato di subire un altro affondo di Llorente e l'ultima giocata di successo di Giovinco arrivato al tiro, grazie ad un omaggio di Chiellini: colpo di tacco, destro e palla sul palo. Comunque Udine porta fortuna alla Formica: l'anno passato fu doppietta, quest'anno la miglior partita della sua stagione e uno scudetto annunciato.

Marcatori: 16' pt Giovinco, 26' pt Llorente.

Udinese: Scuffet; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Yebda (25' st Muriel), Allan, Pereyra, Gabriel Silva; Bruno Fernandes; Di Natale (33' st Nico Lopez). All. Guidolin.

Juventus:
Buffon; Caceres, Ogbonna, Chiellini; Lichtsteiner (30' st Isla), Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco (37' st Vucinic), Llorente (40' st Osvaldo). All. Conte.



Arbitro:
Rizzoli.
Ammoniti: Bonucci, Ogbonna, Heurtaux, Lichtsteiner,

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