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Juve senza Vidal contro il Benfica. "Ma questa sfida è da Champions"

Buffon: "Alla fine in Europa vincono solo due squadre...". Conte recupera Tevez con Giovinco. Aspettando Sanchez...

Juve senza Vidal contro il Benfica. "Ma questa sfida è da Champions"

L'ultima volta della Juventus in una semifinale europea è datata 2003: i bianconeri eliminarono niente meno che il Real Madrid, ma subirono poi la beffa a opera del Milan nella finale di Manchester persa ai rigori. Undici anni dopo, addirittura a distanza di diciotto anni dall'ultimo trionfo continentale (Supercoppa 1996), la Signora ci riprova. Stasera, contro un'altra nobile del calcio che conta come il Benfica, si vuole mettere un bel paletto verso la finale che lo Stadium torinese ospiterà il 14 maggio: servirà una mezza impresa, dal momento che i portoghesi hanno già vinto il loro 33° titolo e tenendo conto che al “Da Luz” (soprannominato “A Catedral”) hanno trionfato quest'anno in 21 partite su 25 non subendovi reti in campionato dal 6 dicembre. Siccome però la Juve è la Juve, l'ottimismo va da sé e la storia è lì che attende: con lo scudetto praticamente già vinto, Conte e i suoi giocatori vanno a caccia di un'accoppiata che a Torino hanno festeggiato solo nel 1977 (coppa Uefa) e nel 1984 (coppa delle Coppe) con Trapattoni allenatore. Non che la concorrenza italiana abbia fatto molto di più, visto che il Milan se l'è goduta nel 1968 (Rocco in panchina) e 1994 (Capello), l'Inter nel 1965 (Herrera) e 2010 (Mourinho): altro motivo in più per crederci fino in fondo.

Juve più che motivata, insomma. Con Vidal che però ha accusato un risentimento al ginocchio e non ci sarà, al contrario di Tevez che invece sta bene: peraltro, l'ultima volta che l'Apache l'ha buttata dentro in Europa - l'ormai pluricitato 7 aprile 2009 - fu contro il Porto e vuoi vedere che magari ritrovarsi di fronte una squadra lusitana porti bene. L'argentino potrebbe anche avere Giovinco come partner per la terza volta in stagione dal primo minuto: il numero 12 pare in corsia di sorpasso su Llorente e la sua agilità potrebbe in effetti venire buona contro gente come Luisao e Garay. «Vale come una partita di Champions - ha spiegato Buffon - anche se è ovvio che avremmo voluto essere ancora in lizza per vincere davvero la coppa più importante. Siccome però a fine stagione in Europa vincono solo due squadre, è giusto goderci questa opportunità e fare il massimo, acquistando consapevolezza per le prossime stagioni. In carriera ne ho viste tante ma non tutte: un po' di tempo mi rimane e vorrei godermelo insieme alla Juve».

«Situazioni come questa devono esaltarci, siamo in corsa su due fronti e proveremo a vincere tutto - ha esordito Conte -. Un esame anche per me? Io cerco di fare il mio meglio, ma questo non significa vincere per forza: la capacità di un tecnico non si misura solo in base ai risultati: conta quello che fai in campo e quello che pensano i giocatori e la società». In attesa di parlare del contratto e di mercato (l'ex udinese Sanchez, ora che il Barcellona può tornare a fare il mercato, è di nuovo l'obiettivo numero uno e avrebbe dato un assenso di massima), si pensa solo al campo senza avere chiesto consigli a Benitez: «Mi fido di me stesso e dei miei collaboratori». Già detto e ribadito, stavolta con sorriso incorporato. Quanto al Benfica, non avrà Silvio e Salvio (non è uno scioglilingua) ma ha recuperato il trequartista argentino Gaitan. Jorge Jesus, l'allenatore delle «aquile» però non si mostra preoccupato delle assenze: «Il nostro gioco non perderà d'intensità». Ed è fiducioso sul doppio scontro: «In una finale hai più possibilità di sorprendere ed eliminare una squadra più forte. La Juventus è una squadra come tante. Mancherà Vidal? Giocherà qualche altro.

La Juve ha individualità importanti ma chi è determinante è Pirlo».

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