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Il sindaco di Bergamo al Viminale: "Chiudiamo la città alle tifoserie rivali"

La clamorosa richiesta, che vuole impedire ai propri ultrà occasioni di guerriglia contro gli storici antagonisti, presentata con un viaggio d'urgenza a Roma

Il sindaco di Bergamo al Viminale: "Chiudiamo la città alle tifoserie rivali"

Il livello di guardia è ampiamente superato. Quello di sopportazione, non ne parliamo. Bergamo vive l'emergenza ultrà come un vero e proprio allarme sociale, all'indomani dei violenti scontri di sabato sera, dopo la partita Atalanta-Roma.

Interpretando il sentimento di una città avvilita e ferita, il sindaco Giorgio Gori è sceso appositamente nella capitale per incontrare il responsabili del ministero degli Interni. Sul tavolo, oltra alla richiesta di misure preventive (prima fra tutte il divieto di giocare in notturna, perchè complica enormente il controllo delle frange violente), la proposta estrema: impedire stabilmente la trasferta a Bergamo delle tifoserie storicamente antagoniste. Le rivalità degli ultrà bergaamaschi sono tristemente note a tutti: Brescia (che ora è in B), Roma, Torino, Juventus, Verona, Napoli, solo per dire le più incendiarie.

"Abbiamo presentato la situazione così come è stata condivisa dall'incontro di ieri con Questura, Prefettura, forze dell'ordine e Atalanta stessa - ha dichiarato il sindaco Gori al termine dell'incontro -. Un quadro che richiede una notevole attenzione, visto il suo aggravarsi rispetto al passato e alla premeditazione che queste frange hanno dimostrato anche durante gli incidenti di sabato scorso. E' per questo che abbiamo presentato richieste molto forti, di fronte alle quali il Viminale ha dimostrato disponibilità, apprezzandone lo spirito, e riservandosi una valutazione in tempi brevi .

Ora non ci resta che aspettare, per passare dalle parole ai fatti».

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