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Social generation

I giovani urlano. Vedono, toccano con mano, analizzano. E, mai come in questo momento, sognano. Perché il sogno è il sale della vita e assieme all'estetica del bello cattura l'immaginario dei nuovi Millennials, da sempre alla ricerca di nuove fonti dalle quali abbeverare la propria sete di conoscenza. In questo quadro d'insieme s'inserisce la settimana della Milano Design Week, vero Salone dell'auto a cielo aperto. Ma la mente della generazione social va oltre tutto questo, perché «... se segui tutte le regole, ti perdi tutto il divertimento», come diceva Katharine Hepburn, una che del non seguire i dogmi ne ha fatto un'etichetta di fabbrica nella sua carriera da attrice. E, dunque, perché mai meravigliarsi di installazioni incomprensibili agli amanti delle quattro ruote? Perché rimanere esterrefatti se, al fianco di una vettura, ritroviamo piante, giochi di luce o incontri su temi distanti al mercato automotive che poi ingolfano di hashtag i profili Instagram?

Ma la verità è che niente è lasciato al caso; e, anzi, studi dimostrano come spesso, se si vuole catturare l'attenzione delle persone più giovani (i possibili futuri acquirenti di auto), bisogna andare oltre il mero concetto di vettura. Che rimane il cuore pulsante di tutto, certamente, ma va visto in un'ottica differente: «Io salgo a Milano perché alla Design Week trovo fonti d'ispirazioni diverse - mi ha confessato più di una persona -: si va oltre la regola, la ricerca di novità deve superare confini e ostacoli».

Superare confini, ostacoli, barriere. Siano mentali o concettuali, poco importa. In un momento in cui le novità nel settore automotive sono davvero tante, sembra però prevalere ancora l'interesse per il design, per l'estetica della vettura. Niente contro guida autonoma e affini, ci mancherebbe; e ben vengano le Case che hanno messo in bella mostra i loro ultimi prodotti (dalla Nissan Leaf alla nuova Fiat 500 Collezione, solo per citarne due), ma i giovani di oggi amano sognare, in un mercato dove spesso le regole impongono forme e misure spesso simili. Perché, come ci ha insegnato Stephen Hawking, «...

ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno prima di attraversare la strada».

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