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Soffre, va sotto ma rimonta. Pari per la Roma a due facce

Vantaggio lampo di Pastore, poi è dominio Atalanta Ripresa show: Florenzi e Manolas riprendono la Dea

Soffre, va sotto ma rimonta. Pari per la Roma a due facce

Un'Atalanta farcita di riserve (giovedì a Copenaghen si giocherà l'accesso ai gironi di Europa League e Gasperini non ha voluto lasciare nulla di intentato) e un gol-gioiello dopo neanche due minuti: la Roma ci è cascata, ha creduto che per tenere il passo di Juve e Napoli sarebbe bastato amministrare il vantaggio col minimo sforzo, ma ha sottovalutato un particolare decisivo: la precocità dell'impegno europeo ha costretto i nerazzurri a entrare in forma più velocemente e ieri sera, per tutto il primo tempo, la differenza di condizione tra le due squadre si è vista eccome.

Gol gioiello, s'era detto. Non può essere definito altrimenti quello di Pastore, che alla sua «prima» casalinga in giallorosso era partito col botto: fuga a destra di Ünder, pallone buttato nel mezzo e il «Flaco» argentino sblocca la partita con una carezza di tacco che bacia il palo e lascia immobile Gollini. Ma che si trattasse di un fuoco di paglia lo si è capito abbastanza presto. Una Roma soffice ha immediatamente lasciato il pallino del gioco agli avversari e le occasioni per i bergamaschi hanno iniziato a fioccare, alla fine del primo tempo il saldo dei tiri in porta dirà 13-6 per i ragazzi di Gasp.

L'inizio incubo di Manolas e Fazio, ma soprattutto l'incapacità del centrocampo di serrare i ranghi con la difesa offrono autostrade all'Atalanta. Che dopo aver sciupato le prime due occasioni raddrizza il risultato al 19': strappo di Zapata che semina Manolas, diagonale che incoccia il palo e però finisce sul piattone di Castagne, che deve solo appoggiare a porta vuota. Passano tre minuti e la partita è già ribaltata quando ancora Zapata mette la freccia a sinistra e Manolas riesce solo a guardarlo mentre serve l'assist dell'1-2 a Rigoni. Finita? Macché. Al 38' arriva anche il terzo gol, firmato ancora da Rigoni che chiude un triangolo in velocità con Pasalic impallinando Olsen.

Nell'intervallo Di Francesco corregge la Roma (dentro N'Zonzi e Kluivert al posto degli evanescenti Cristante e Pellegrini, si passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1) e striglia i suoi, che tornano in campo con un altro piglio. Anche perché nel frattempo l'Atalanta inevitabilmente cala. I giallorossi partono forte, ci provano subito Pastore e Ünder ma a firmare il 2-3 è Florenzi, trascinatore nel primo quarto d'ora del secondo tempo: sul suo sinistro dal limite, scagliato al culmine di una progressione, c'è però la complicità di Gollini che se lo fa passare sotto la pancia.

Florenzi getta la spugna per un problema al ginocchio (dentro Schick) ma nei minuti successivi in campo ci sono solo i padroni di casa, che premono e sfiorano il pari con Dzeko al 68'. Il 3-3 arriva all'82' quando Manolas si fa perdonare sbattendo in porta una punizione dalla trequarti, ma poco prima Rigoni si era divorato il 2-4.

La Roma avrà anche la palla per vincerla, quando alla fine Schick manda in porta Kluivert: ma Castagne segna un altro gol sbarrandogli la strada e alla fine il pareggio è il risultato più giusto per una partita che ha avuto due facce.

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