Sport

Il sogno di Mancio: "Battere una grande"

"Fin qui non ci siamo riusciti. La Roma? Forse stiamo meglio noi". Thohir in Indonesia per motivi familiari

Il sogno di Mancio: "Battere una grande"

nostro inviato ad Appiano G.

Thohir non ci sarà, rientro precipitoso a Giacarta per motivi familiari, peccato, il Mancio stasera gioca contro una delle nove che gli stanno sopra, l'ha già affrontata all'andata ed è stata la prima sconfitta di questa sua seconda vita all'Inter.

Anche Garcia sta camminando sulle uova, mezza squadra è data in partenza: «Ma sappiamo contro chi stiamo andando a giocare», e mette in guardia. La sfida c'è, delicatissima, ha tradizione e vale tanto. L'Inter gioca meglio fuori per ammissione di Mancini, a Milano non vince dall'8 febbraio e le ultime due volte che la Roma si è presentata qui ha vinto. Senza tre punti è proprio finita l'illusione Europa, il clan Thohir l'ha chiaro in testa. Arriva sempre il giorno dell'ultima spiaggia e l'Inter è abituata, ha giocato spesso in spiaggia: «Peccato aver avuto un calo proprio con Cesena e Parma - ha detto Mancini -, ma adesso c'è la Roma, negli ultimi dieci anni è stata quasi sempre una sfida scudetto. All'andata loro meglio di noi e fin qui hanno fatto un bel campionato ma adesso la situazione potrebbe essere cambiata».

Visto da vicino non è un Mancio supertonico, ma a volte non occorre alzare la voce: «Mi chiedete perché credo che basterà una sola stagione per dare fastidio alla Juve e io ve lo spiego». Potrebbe essere più diretto e dichiarare apertamente che ultimamente non ha visto in giro un calcio scintillante, ma resta in cesta e preferisce rifarsi all'Inter di questi cinque mesi: «Non abbiamo mai battuto una grande ma non siamo una squadretta qualsiasi, abbiamo perso ma non ci hanno mai messo sotto e qualche partita potevamo vincerla. Pensavo di stare più in alto, avremmo meritato qualche punto in più, il gap con il vertice non è così ampio come fa pensare la classifica».

A questo punto della conferenza sono iniziate buone vibrazioni e il Mancio è sembrato più diretto: «Volete montare un caso Shaqiri? Gioca Hernanes perché merita, è solo una scelta tecnica. Shaqiri lo abbiamo preso perché avrà un grande futuro qui, ha avuto un calo e allora gioca un altro». Poteva estendere il caso a Santon o a quello più cronico di Kovacic. A volte passa sottotraccia ma è un segnale preciso del suo modo di fare, gioca chi durante la settimana ha fatto meglio, dovesse chiamarsi Gnoukouri: «Tutti mi chiedono di Tourè e io non so esattamente rispondere se ci sarà questa opportunità. Ma so che ci sono tanti giocatori giovani che farò debuttare perché hanno qualità e lo meritano». E ha parlato di Camara, Dimarco e Correia, loro ci sono, Tourè forse.

Il discorso relativo al mercato al momento è esercizio fantasioso e se si entra nel merito, anche malinconico. Zukanovic è un altro bravo mezzo giocatore, l'Inter ne ha una scuderia piena, solo posti in piedi.

Intanto tre punti con la Roma, l'alternativa è precipitare nuovamente nell'abulia pre Mancio.

Commenti