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Soltanto un posto fisso per andare in Russia con il pericolo Spagna

Furie rosse da battere per evitare gli spareggi. Ma attenti anche all'Albania di De Biasi

Soltanto un posto fisso per andare in Russia con il pericolo Spagna

Nel cammino verso la Russia che inizia oggi contro Israele, il pericolo numero uno è rappresentato dalla Spagna. Anche se l'ostacolo maggiore per Gian Piero Ventura sarà l'opera di rinnovamento della Nazionale nel biennio che porterà alla fine delle qualificazioni mondiali. L'Albania di De Biasi, pure protagonista di un Europeo sorprendente (mancato di un soffio l'approdo agli ottavi), la Macedonia e il Liechtenstein - alla sua sesta partecipazione nella corsa al Mondiale, storico l'11-1 subìto ad Eschen proprio dai macedoni nel 1996 - sono le altre avversarie e guardando il nostro ranking (l'Italia è risalita al decimo posto grazie al buon cammino in Francia) non sembrano avversarie di rilievo. Così sono le Furie Rosse, che stanno iniziando una nuova fase esattamente come gli azzurri, la squadra a cui contendere il primo posto che porta direttamente alla fase finale. la Spagna tra l'altro ha dovuto forzatamente avviare un rinnovamento dopo il dominio assoluto degli anni 2008-12 (coinciso con i due Europei vinti oltre al Mondiale sudafricano), ma anche il doppio flop consecutivo ai Mondiali 2014 e agli Europei di quest'anno dove è stata eliminata proprio dagli azzurri negli ottavi di finale. Adesso in panchina al posto di Vicente Del Bosque è arrivarto l'ex tecnico del porto Julen Lopetegui che ha iniziato bene battendo il Belgio in amichevole con due gol di Silva in una squadra in cui trovano più spazio i vari Thiago Alcantara, Koke, Morata e Vitolo a fianco di alcuni senatori sopravvissuti come Piqué, Sergio Ramos, Busquets e lo stesso David Silva. Arrivare secondi nel girone, per gli azzurri vorrebbe infatti dire passare dalle forche caudine dei playoff, sempre un rischio anche per una Nazionale come la nostra che non manca un appuntamento mondiale dal 1958 (quando fu eliminata dall'Irlanda del Nord).

Si inizia ad Haifa contro Israele, quindi, che è tornato a partecipare alle qualificazioni nei gironi europei solo dal 1996 (per venti anni è stato membro ufficiale dell'AFC, la federazione asiatica) e che è già stato eliminato dagli azzurri nelle qualificazioni ai mondiali cileni del '62. Dodici dei 23 convocati di Elisha Levy vengono dal campionato israeliano, l'unico che gioca in Inghilterra (Kayal) milita nel Brighton, seconda divisione. Ma è chiaro che già la seconda sfida con la Spagna (a Torino il 6 ottobre) sarà una sorta di spareggio per la leadership del girone. In caso di vittoria sulle Furie Rosse, le trasferte di Skopje (9 ottobre) con la Macedonia di Goran Pandev e guidata da Angelovski e di Vaduz (il 12 novembre) con il Liechtenstein del ct austriaco Pauritsch e da un anno orfano dell'ormai 41enne cannoniere storico Mario Frick assumerebbero un altro aspetto.

Tra tredici mesi (9 ottobre 2017) la fine del percorso in Albania contro il gruppo di De Biasi, che qualcuno aveva - erroneamente - indicato in corsa con Ventura per la panchina azzurra.

Si spera che allora il nuovo gruppo azzurro sia già formato e che la qualificazione possa essere già in tasca.

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