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Sorrentino, il para Ronaldo per vendetta

Dai traumi nello scontro in agosto alle polemiche social al rigore neutralizzato

Sorrentino, il para Ronaldo per vendetta

Una vendetta attesa un girone. Da quel caldo e afoso sabato di agosto in cui si scontrò con il marziano. Il bollettino medico sembrava quello di chi ha appena avuto un frontale con un tir: frattura del setto nasale, trauma contusivo alla spalla sinistra e un colpo di frusta cervicale. Peccato che fosse il referto di Stefano Sorrentino uscito malconcio (eufemismo) dopo il primo incontro ravvicinato, non del terzo tipo, ma su un campo di calcio in serie A con Cristiano Ronaldo.

Chievo-Juventus era l'esordio di CR7 in Italia, il suo primo gol tanto atteso non arrivò. In compenso il portoghese fu trascinato nella prima polemica dalla moglie del portiere del Chievo: «I campioni per essere tali devono essere chiamati umani! Mi dispiace ma non posso ammirare questo campione», il post su Instagram a corredo della foto di Ronaldo che passa senza degnare di uno sguardo Sorrentino a terra immobile. Il quasi quarantenne portiere clivense rimediò subito: «Ho ricevuto un messaggio di vicinanza e pronta guarigione da parte di Cristiano Ronaldo. Grazie leggenda». Mentre prima nella corsia dell'ospedale aveva scherzato sulla foto con il collarino: «...CR7 mi ha preso in pieno!».

Con il senno di poi stava già covando la sua vendetta: «Mi stuzzicava l'idea di parare un rigore a Cristiano Ronaldo...» ha ammesso poi. E un girone dopo eccola realizzata. Sorrentino si può così fregiare del titolo di essere il primo portiere del campionato italiano a chiudere la stagione senza subire gol dal marziano. Perché già all'andata gli aveva negato la prima gioia italiana, con almeno tre parate d'autore. Ma lunedì sera è andato oltre, parandogli il rigore del possibile tre a zero. Non una novità per il portiere con un passato nelle giovanili della Juventus: ha parato 24 rigori su 94 in carriera, una media sopra il venticinque per cento. Ronaldo l'ultimo l'aveva sbagliato al Mondiale in Russia facendosi ipnotizzare addirittura dallo spazzino-mendicante iraniano, Alireza Beiranvand.

Parare un rigore a Ronaldo è impresa per pochi perché ha una media di realizzazione che sfiora il 94 per cento. Sorrentino, che in carriera ha subito quasi settecento gol, ma non dal marziano appartiene agli eletti. Lo ha spaccato, ma non gli ha segnato. Il piacere sottile della vendetta dopo il dolore.

Più che a freddo, comunque nel gelo dello Stadium, gustata un girone dopo.

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