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Sorteggio a due facce per l'Italia Juve-Roma ok, Inter-Napoli no

La Signora con lo United, il Real Madrid per Dzeko e soci Per i nerazzurri subito il Barça. Ancelotti tra Psg e Liverpool

Domenico Latagliata

CR7 contro lo United che è stato suo. La Roma nel girone del Real Madrid campione in carica. Il Napoli contro Buffon e il Psg, l'Inter chiamata a guardare in faccia Messi. In definitiva, alla Roma è andata forse meglio di tutti visto che Cska e Viktoria Plzen non dovrebbero rivelarsi ostacoli insormontabili per il passaggio del turno: non può poi nemmeno lamentarsi troppo la Juventus dal momento che, oltre a un Manchester al momento in crisi (due sconfitte in fila in Premier), dovrà vedersela con Valencia e Young Boys. Più complicati invece i gironi per gli uomini di Ancelotti e Spalletti: i primi avranno a che fare anche con i vice campioni del Liverpool e con la Stella Rossa, mentre i secondi festeggeranno il ritorno in Champions affrontando anche Tottenham e Psv Eindhoven.

Comunque sia, questa è la Champions e qui bisogna ballare. Per se stessi, per l'orgoglio di esserci e anche per le casse della società. Poi, certo, c'è chi ha più ambizioni e chi ne ha meno. Di sicuro, la Juve fa parte delle prime: «Gruppo impegnativo, con squadre di assoluto valore, grande tradizione e stadi storici: è questa la nuova Champions League», ha twittato Allegri. Che riabbraccerà Pogba, inseguito anche nel corso dell'estate prima che Mourinho lo blindasse a Old Trafford, e che si farà guidare da Cristiano Ronaldo nello stadio dove il portoghese ha cominciato a spiccare il volo disputandovi sei magnifiche stagioni: il pericolo pubblico numero uno sarà ovviamente il belga Lukaku, ma occhio anche all'ex italiano Sanchez, a Rashford e a Martial. Quindi, appunto, Valencia e gli svizzeri dello Young Boys, quest'ultimi sopravvissuti ai playoff contro la Dinamo Zagabria: dal canto loro gli spagnoli presenteranno in porta l'ex bianconero (nonché viola) Neto, più gli ex nerazzurri Murillo e Kondogbia, il terzino italiano Piccini e un reparto offensivo che potrà contare su Rodrigo, Santi Mina, Gameiro e Batshuayi.

Certamente più difficile il girone dell'Inter, deciso' dalla mano dell'ex milanista Kakà: non basterà avere a che fare con Messi, ma bisognerà pure cercare di imbrigliare Harry Kane e Hirving Lozano. Il Barcellona, che non vince la Champions dal 2015, ha aggiunto al proprio organico Malcolm, soffiandolo alla Roma, e un guerriero come l'ex bianconero Vidal: difficile immaginare una lotta alla pari, così come al momento pare superiore anche il Tottenham di Dele Alli ed Eriksen. Squadra identica a quella dell'anno scorso, reduce dal clamoroso 3-0 appena ottenuto sul campo dello United. Più abbordabile invece il Psv Eindhoven, club di blasone ma non all'altezza della squadra che vent'anni fa vinse la manifestazione. «Affrontare squadre di questo livello sarà un momento di crescita - si è augurato Javier Zanetti ma dobbiamo pensare positivo». Più o meno analoghe difficoltà aspetteranno il Napoli: il Psg di Neymar, Mbpappé, Cavani, Verratti e naturalmente Buffon pare difficile da attaccare, né ha meno qualità il Liverpool di Klopp in panchina e di Salah, Firmino e Sanè in attacco. E la Stella Rossa? Occhio, perché giocare al Marakana di Belgrado non è mai facile. «Giocheremo contro due delle candidate alla vittoria finale le parole di Ancelotti ma sono convinto che sarà dura anche per loro affrontarci».

Infine, la Roma. Che partiva dalla seconda fascia e che ricomincia da Real Madrid, Cska Mosca e Viktoria Plzen. E se è difficile immaginare che gli spagnoli, reduci da tre Champions di fila come mai era accaduto prima, abbiano la pancia piena, è comunque vero che senza Ronaldo qualcosa hanno perso nonostante gli arrivi di Mariano Diaz, Vinicius e del portiere Courtois. Sulla carta la squadra di Di Francesco potrebbe anche lottare per il primato, ché il Cska lasciati partire la stellina Golovin e Musa non sembra così attrezzato nonostante gli arrivi dell'ex Palermo Abel Hernandez e del mediano Vlasic dall'Everton. Quanto al Viktoria Plzen, è campione in carica in Repubblica Ceca ma il biglietto da visita appare comunque ingiallito.

Per De Rossi e compagni, il passaggio del turno è insomma obbligatorio.

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