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Sotto il ciuffo, un campione. Questo Neymar vale Messi

Da uomo-immagine, il brasiliano è diventato uomo-squadra

Sotto il ciuffo, un campione. Questo Neymar vale Messi

Non ci si dormiva la notte. Ma perché Neymar s'è tagliato i capelli? Che fine ha fatto quel bel crapino stile mohicano, perchè non ci ha avvertito? Era dal 26 settembre che ognuno di noi, chi più chi meno, se lo chiedeva e non trovava risposta. Si era presentato così quella sera in occasione della sfida con il Las Palmas e non lo aveva riconosciuto nessuno, spiazzati i fans, spiazzati i familiari, spiazzato perfino l'agente che pur di non farsi cogliere impreparato si era inventato uno scopo benefico per sensibilizzare e sostenere la ricerca contro il cancro. Su certe cose non si scherza, sui capelli intendo. Erano state pubblicate schede a fascicoli settimanali per consentire a chiunque di potersi pettinare come lui. Tutto vero. Lezione 1: prima lavarsi i capelli e poi togliere l'umidità in eccesso con una tovaglia. I suoi fans ci credevano e lui li ha spiazzati tutti con una mossa, sarà contento Pelè che ebbe a dire: «La sua unica preoccupazione è cambiare stile e trovare un nuovo taglio».Lo si può ben capire, al netto di quanto gli versa a stagione il Barcellona, circa 20 milioni più bonus ma qualunque cifra corra è da intendersi in difetto, al ragazzo ne entrano altri 16 dai suoi dodici sponsor personali. Gente che paga per vedergli fare gol ma soprattutto per la sua cara da bravo figliolo, il Beckham dei tropici. Neymar da Silva Santos Junior si deve tenere, mica si può far maltrattare dal primo che passa. Uno swarovski di soli 1,74 cm, tanto che la storia della frattura della terza vertebra al mondiale non ha convinto. Compagnia aerea Gol, gestore Tic Claro, mutande Lupo, banca Santander, batterie Heliar, bibite Guarana Antartica e Red Bull, deodoranti Tenys pè, Unilever, Panasonic, Wolkswagen, Nike a parte, i suoi benefattori, avrebbero spinto per toglierlo dalla piazza fiutando la fine infausta di quel Brasile e quindi del loro protetto.

Poi c'è anche chi non gli vuole tutto questo bene, il Fisco brasiliano lo ha accusato di aver evaso le tasse e gli ha sequestrato beni per 188,8 milioni di reals, al cambio 42 milioni di euro. Indagine relativa a due soli anni. Ma quanti soldi ha fatto il ragazzo giocando al calcio è impossibile da stabilire, lo United questa estate ha offerto 190 milioni a Bartomeu, presidente del Barcellona, che ha scartato l'ipotesi ma ha sussurrato a labbra socchiuse che non c'è solo Neymar nel Barça.E qui si è aperta una voragine, perché l'altro è Lionel Messi, il collezionista di Palloni d'Oro, il Barça in persona. La questione però è un'altra, Neymar senza Messi, gioca meglio. Se ne sono accorti anche al Camp Nou. Da paura letteralmente il gol segnato domenica al Villarreal, sombrero, giravolta, destro al volo chirurgico, mai visto. E sta imponendo una leadership straordinaria dentro la squadra, grazie anche alla temporanea assenza della Pulce infortunata. E mentre Messi sta facendo il possibile per rientrare in vista del Clasico del 21 novembre al Bernabeu, Madrid-Barça, il ragazzo assicura che non sta puntando al Pallone d'Oro, roba di quello e Ronaldo, dice agli amici, ma poi confida che diventerà tutta roba sua e l'assenza di Messi non lo preoccupa affatto, lui non sente maggiore pressione. Giovedì intanto sfida nuovamente l'Argentina, torna nella Seleçao dopo quattro turni di squalifica e tutti si aspettano da lui solo magie. I suoi poteri sono ancora sconosciuti e pare vadano oltre il campo da gioco. Quel 26 settembre, il giorno della rasata, era stato un giorno funesto per i blaugrana perchè contro il Las Palmas si era infortunato Messi.

Casuale, per carità, ma intanto quel giorno Neymar ha messo la Pulce sul mercato.

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