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Spalletti equilibrista tra l'Inter incompleta e la frenata di Suning

Le restrizioni di Pechino preoccupano in chiave mercato. "Qualcosa è cambiato, cerco soluzioni"

Spalletti equilibrista tra l'Inter incompleta e la frenata di Suning

Le auto da corsa di Zhang Kanyang, popolarmente detto Steven Zhang, figlio del patron di Suning, ci azzeccano poco con i tremori e i dolori dell'ultima Inter. La più recente delizia, una Pagani tutta nerazzurra con tanto di stemma del club, soddisfa la passione di quello che tutti definiscono il futuro presidente nerazzurro. Però chissà mai cosa avrà risposto, Zhang, alle obiezioni di Spalletti, che più o meno ieri sono state riproposte al popolo inquieto. «Qualcosa è cambiato, siamo partiti con previsioni e possibilità diverse e abbiamo dovuto sterzare. Tutti dobbiamo essere parte dei problemi e delle soluzioni. Poi, alla fine, si fanno le dovute considerazioni». Spiegato al popolo, la sintesi potrebbe essere questa: cari signori Suning mi avete promesso una gran campagna acquisti e, invece, mi sono dovuto arrangiare. Capisco che in Cina vi abbiano costretto a stringere i cordoni della borsa, ma l'Inter non può attendere: sbrigatevi e svegliatevi! E non è detto che mi piaccia restare, vivendo senza garanzie di spesa.

Chi può dar torto al tecnico? Difficile pensare che Spalletti mediti un addio anticipato. Però non ci verrete a dire che l'enigmatico mondo cinese, denso della sua storia politica, può aver preso di sorpresa una azienda nazionale così famosa ed affermata? Viste alcune notazioni su cifre (25 milioni) di difficile incasso dalle sponsorizzazioni, ci sarebbe da credergli. Il quadro di sponsor e bonus, nelle cifre, è incoraggiante per il futuro. L'idea che Suning stia ancora fermo al palo, negli acquisti, contrasta con la sua immagine.

Certo, poi tocca all'allenatore metterci del suo ed evitare quelle sterzate calcistiche che riportano la squadra sul piano dell'incompiuta. Gli sberloni rimediati dall'Udinese, la faticosa qualificazione contro il Pordenone in coppa Italia, non depongono sulla forza tranquilla di una squadra. Perché mai l'Inter è tornata a subire folate di vento che le scompigliano la qualità difensiva? Possibile che serva sempre un san Icardi a tutto gas per cavarsi di impiccio? Domande alle quali solo il tecnico e il campo potranno rispondere. A cominciare da oggi dove serve vincere prima che convincere. Ma, intanto, il mondo nerazzurro che non è nato ieri, avrebbe un sussulto leggendo quanto la società ha sottolineato proponendo ai sottoscrittori bond da 300 milioni. Note doverose per spiegare rischi circa le direttive emanate, l'estate scorsa, dalle autorità cinesi: «potremmo anche incontrare difficoltà nell'ottenere i pagamenti a noi dovuti a fronte di tali accordi a causa delle difficoltà nel rimettere la valuta estera fuori dalla Cina».

Non proprio esaltante per chi favoleggia l'acquisto di calciatori da 50 milioni.

Quelli che l'Inter cerca, e deve cercare, per pensare allo scudetto e alla Champions league.

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