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Una stagione in tre sfide dalla coppa al Tottenham per la Juve senza soste

Allegri vuole la quarta finale, poi sfiderà la Lazio per non perdere terreno: «Dobbiamo saperci gestire»

Una stagione in tre sfide dalla coppa al Tottenham per la Juve senza soste

Torino Juventus e Atalanta ci riprovano. Oggi pomeriggio allo Stadium (ore 17.30), con il termometro già previsto sotto lo zero ma senza neve: quella dovrebbe cadere poi in serata, a match quasi concluso. Va così, del resto: Burian o no, la stagione è inclemente e non resta che adeguarsi. In palio la finale di coppa Italia da disputarsi a Roma: per il recupero del campionato c'è tempo, per la semifinale di ritorno della seconda manifestazione nazionale no. I bianconeri partono dall'1-0 dell'andata e hanno quindi tutti i favori del pronostico dalla loro, anche se Allegri sostiene che «non cambia nulla, dovremo comunque segnare una rete per dare un senso al risultato dell'andata».

La Signora comincia così, contro la squadra che già avrebbe dovuto affrontare domenica, un trittico di partite che potrebbe indirizzare in maniera decisa la sua stagione: sabato Buffon e compagni renderanno infatti visita alla Lazio terza in classifica e mercoledì andranno poi a Wembley a sfidare il Tottenham partendo dal non comodo 2-2 dell'andata. Due sfide su tre da dentro o fuori, con il Napoli nel frattempo scappato a più quattro pur se con una partita in più. Insomma: se sabato Allegri aveva spiegato che «i miei giocatori mostrano segnali di insofferenza dopo tre giorni di solo allenamento», adesso avranno di che sfogarsi. Spina sempre attaccata, adrenalina a mille e momento della stagione a dir poco caldo. «Essere in lizza su tre fronti a marzo è il risultato che ci eravamo prefissati, come ogni anno così il tecnico bianconero -. Adesso è necessario gestire». Le forze, si intende. Sapendo di non poter sbagliare, infischiandosene anche delle malelingue e delle potenziali polemiche che si sono fatte sulla formazione (zeppa di seconde linee) che l'Atalanta avrebbe mandato in campo tre giorni fa: «Quello che pensano e dicono gli altri a noi non deve interessare. Dobbiamo tenere un profilo basso, lavorare e cercare di ottenere risultati: altrimenti, è solo un dispendio di energie mentali. Alla fine, conta scrivere il proprio nome nell'albo dei vincitori: nella vita bisogna essere molto pratici».

Con tanti saluti a chi pensa che certi avversari dei bianconeri si scansino o quasi: «Ognuno dice la propria, fa parte del mondo del calcio. Qualcuno però ogni tanto farebbe bene a stare zitto. A me hanno sempre insegnato di ascoltare tutti e poi trarre le conclusioni. Tra l'altro, tutte queste polemiche sono state buttate in un cestino, perché domenica non abbiamo giocato e quindi abbiamo risolto i problemi». Amici come prima, insomma. E Coppa Italia comunque da inseguire, coccolare, vincere. Per fare un poker di fila. Possibilmente. Per sentirsi ancora più grandi: «Noi, Psg e Barcellona siamo in corsa per vincere la quarta coppa nazionale consecutiva». Giusto per rendere ancor più l'idea di quanto straordinario sia l'attuale cammino del gruppo che guida: nulla deve essere dato per scontato, questo è il messaggio.

Per stessa ammissione di Allegri, dovrebbe scendere in campo una Juve molto simile a quella immaginata domenica: ancora senza Higuain (nemmeno convocato), dovrebbe allora toccare a Mandzukic giocare centravanti, con Douglas Costa e Alex Sandro ai lati.

Dybala andrebbe quindi ancora in panchina, ma avrebbe a disposizione una buona porzione di gara per mettere minuti nelle gambe in vista dei prossimi due impegni.

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