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Stoner spegne i motori: "Questa MotoGp non mi piace. Lascio"

"Non è più quella di cui ero innamorato". Da poco padre, aveva confidato: "Dura ogni sera in hotel senza la mia famiglia". Rossi: "Io avanti 2 anni"

Stoner spegne i motori: "Questa MotoGp non mi piace. Lascio"

È stato un attimo. Quelle parole da non crederci hanno ravvivato l’immagine ancora impressa frutto di una confidenza di Casey Stoner a un amico. Quando aveva raccontato del suo amore per la caccia, quel suo star fuori giorni e notti nella boscaglia e chissenefrega di comprarsi Ferrari e Porsche e yacht perché gli bastano un arco e delle frecce e l’odore polveroso della sua Australia per essere felice. Unendo parole e immagine ora tutto quadra. Casey Stoner si ritirerà a fine anno. Il giovane uomo che compirà 27 anni a ottobre, il giovane padre della piccola Alessandra nata il 16 febbraio, il giovane marito di Adriana sposata che parevano bambini, il giovane campione del mondo in carica, il giovane vincitore di due delle tre gare fin qui disputate, ha annunciato che a fine stagione lascerà la MotoGp. «Perché non è più quella di cui mi ero innamorato, perché questo sport va nella direzione sbagliata, perché molte cose mi hanno deluso, perché non mi diverto più, perché farò altro».
Farà molto altro, Casey. Per esempio, come aveva confidato, avrà più tempo per andare a caccia armato solo di arco e frecce «perché sennò non sarebbe un duello leale con l’animale» e senza scorte, senza viveri «perché mangio solo ciò che riesco a cacciare». Farà questo e farà il papà a tempo pieno. In fondo può permetterselo. I suoi bravi 8-10 milioni di euro a stagione è un po’ di anni che li porta a casa, per cui possono già vivere di rendita lui, la famiglia e pure la piccola Alessandra quando sarà grande. E che la sua decisione sia ben ponderata lo lasciano intendere le parole rilasciate di recente a «Motosprint» quando ha confessato: «Ho trascorso l’inverno organizzando la nuova vita con mia moglie e mia figlia e ogni giorno io è Adriana ci rendiamo conto di quanto sia importante. Già adesso mi accorgo che appena ha un problemino, sento la voglia di dedicarmi a lei». Poi ha confidato le sue sensazioni nel paddock, ora che è padre, stati d’animo che letti alla luce dell’annuncio sono probabilmente alla base delle decisione. «Chiamo poco casa perché sennò mi fa aumentare la nostalgia... dovessi mettermi a pensare ad altre cose potrei commettere degli errori mentre guido». E poi e su tutto: «Il momento più difficile arriva quando lascio il box e vado in hotel. Mi prende la voglia di tornare a casa e tutto diventa più difficile».
Difficile sarà anche per la MotoGp fare a meno di lui. Tanto più che il motomondo è già confuso e disorientato da quando la stella di Valentino non lo illumina più («correrò almeno altri 2 anni in MotoGp» ha assicurato ieri il Vale). Perdere Stoner sarà un colpo micidiale. Nel suo annuncio choc in conferenza stampa a Le Mans, Casey ha poi bocciato la gestione della MotoGp, l’introduzione delle più lente Crt, un affondo, questo, anche figlio dei malumori per le nuove gomme Bridgestone imposte dalla Dorna - la società spagnola a capo del mondiale - e che la Honda e il pilota vivono come un aiutino alla Ducati e Rossi. Difficile però pensare che Stoner abbia messo sul piatto addirittura la propria permanenza nella serie per un problema politico. Non sarebbe da lui. Lui che nel 2009 disse alla Ducati «mi fermo, sono stanco, arrivederci e grazie» e per un po’ di gare bigiò. All’epoca si parlò di stress, poi si disse che per portare al limite la Rossa serviva rifiatare, ora possiamo concludere che il ragazzo è fatto così. Forte e libero. Libero come un posto doc sulla Honda ufficiale 2013.

E Rossi lo sa bene.

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