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"La strada si è stretta e c'erano quelle motociclette"

Parla lo squalo Nibali

"La strada si è stretta e c'erano quelle motociclette"

Alpe d'Huez Taglia il traguardo e fatica a scendere di bicicletta. Per lo sforzo compiuto, per il dolore che sente alla schiena. Pare che nella caduta abbia picchiato proprio in corrispondenza a dove i corridori tengono la radiolina per le informazioni con l'ammiraglia. Una botta secca, che ha fatto da leva proprio all'altezza della colonna vertebrale.

Vincenzo fatica a camminare, il volto è scuro, il morale sotto i pedali. «Bardet aveva una decina di secondi di vantaggio e noi eravamo in mezzo alle moto racconta il capitano del Bahrain Merida - . In quel punto la strada si stringeva molto (iniziavano le transenne, ndr), c'erano due moto della polizia, Froome ha accelerato e io che stavo bene l'ho seguito. Di colpo c'è stato un rallentamento, e io sono andato giù pesante. Stavo bene, la condizione c'era, ci credevo fortemente. Il primo attacco l'avevo fatto solo per vedere chi stava bene e chi no, ma questa tappa ce l'avevo d'avvero in testa. Peccato. Però sono cose che possono succedere quando c'è tanta gente, tanto pubblico». Poi la radiografia: sospetta frattura vertebrale. Il trasferimento all'ospedale di Grenoble, dove il suo Tour potrebbe anche concludersi.

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