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Stramax prima della Signora pensa ad allontanare Mou

"Josè è amato dai tifosi, ma non illudiamoli... Spero di restare a lungo". Poi strizza l'occhio alla curva: "Io non potrò mai allenare la Juve..."

Stramax prima della Signora pensa ad allontanare Mou

nostro inviato ad Appiano Gentile

Ci sarebbe da licenziare la Juve, ovvero mantenere fede all'idea che l'Inter con le grandi non si fa mettere sotto. Ma, per ora, Stramax ha licenziato Mourinho. Che non è come vincere una partita, però serve a togliersi un peso dalle spalle. Così pensa lui. Poi Moratti.... Ecco, l'Inter anti Juve ricomincia da uno dei soliti ritornelli della storia recente: se non è Calciopoli, è Mourinho. Se non si parla di rigori, si ricorda che dalla sfida di andata con la Signora «l'Inter non ne ha avuto più uno a favore. É solo un fatto statistico». Niente polemica ovviamente, sottintende il Mourinhetto per dirla con Cassano.

Certo, gli ultimi languori sul ritorno di Mou non aiutano a credere in un futuro radioso. Salvo esaudire il sogno: «Noi crediamo ancora al terzo posto». C'è da capire il povero Stramaccioni, ma pure i dubbi di Moratti espressi da un «Penso che resterà». Che, di solito, preannuncia il peggio. Allora meglio liberarsi dell'impaccio e mettersi davanti alla Juve a petto in fuori, che poi servano i gol ed anche una buona difesa è problema dei giocatori. Stramax la prende con ironia: «Appena Moratti sbaglia un aggettivo, vengo travolto da nomi di altri allenatori. Prego il presidente di non sbagliarli...». Sì, poi lui non dovrebbe sbagliare le formazioni.

Però i tifosi devono sapere. E Stramax dispensa la verità del “Ciao Mou“. «Lui è amato da questo club, ma so dal presidente quale sia la verità. Mi dispiace che queste cose vengano utilizzate per illudere i tifosi. Non lasciamoli con l'amaro in bocca». Dunque cosa di meglio di un bel Inter-Juve per ritrovare l'ottimismo del campo, senza lasciarsi andare al pessimismo della ragione? Inter-Juve come sempre, più di sempre: vale per il blasone e per far tornare qualche conto. Soprattutto se il tecnico riuscirà a disegnare una squadra audace e innovativa come all'andata. Stavolta è più difficile: non c'è Milito, Samuel ancora in dubbio, i sudamericani sfiancati da partite e lunghi viaggi per le nazionali. Guarin ha perso un aereo di troppo e si è allenato da solo ieri pomeriggio. «Palacio l'ho visto un po' frullato: farà gli straordinari», ha aggiunto Strama. Il tempo e il destino non gli danno una mano. «Però ci proviamo come all'andata. Magari con un assetto diverso». Conclude: «Serve una bella prestazione, prima del risultato. Finora abbiamo dimostrato di poter battere chiunque in una partita singola».

E qui sta la chiave delle sue speranze. L'Inter non è stata da corsa in campionato, ma ogni tanto ha sfoderato l'antica nobiltà. Dici derby (cittadino o d'Italia) e sommi due vittorie e un pari. La Juve parte sempre forte, noi al rallentatore, ha ammesso il tecnico. «L'importante è non farsi aggredire». Meglio, però, non dimenticare che la Juve, nel secondo tempo, raccoglie più punti e gol rispetto al primo. L'Inter avrà la parte dello sparring partner, nonostante orgoglio e storia calcistica. Lo dice la classifica, magari il valore della rosa (305 milioni quella bianconera e 195 quella nerazzurra). Non così il bilancio economico in rosso che ha bisogno di Champions.

Comunque una partita trasmessa in 190 nazioni. Ecco perchè vincere serve più che convincere, a differenza di quanto predica Stramax. Ci sarà Cassano per franca ammissione del tecnico. «A parte il nostro piccolo scambio di opinioni, sta facendo parlare il campo e ci trascinerà a una grande prestazione». Finora è mancata la continuità, si lamenta Strama. L'Inter all'andata arrivò a un punto di distacco vincendo a Torino, poi è desolatamente scivolata in giù. Stavolta i punti permetterebbero di invertire un trend e coltivare una speranza che molti devono aver già riposto.

La Juve ha lanciato Stramaccioni, la Juve potrebbe salvarlo o affossarlo. L'Inter, nel bene o nel male, resta: gli allenatori passano vorticosamente. Stramax l'ha capito e cerca di afferrare ogni appiglio per ottenere benevolenza. Conte ha detto di essere disponibile ad allenare ogni squadra, compresi Milan e Inter? Lui e la Juve no, fa l'interista alla Mourinho: «Se tra 4-5 anni andrò via e ci sarà un'altra panchina, magari non proprio quella.... Conte può dire certe cose, io ho iniziato da poco». Nemmeno più spensierato.

Ma se glielo dite non si offende più: dalla Juve alla Juve, quanto tempo è passato.

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