Sport

Lo strano ballo delle panchine dalla Nazionale allo scudetto

Si rincorrono le voci su tutti i big: Mancini in azzurro Sarri-Chelsea, Ancelotti-Arsenal. E Allegri ancora incerto

Lo strano ballo delle panchine dalla Nazionale allo scudetto

Via con il fantacalcio. Meglio: con il fantamercato legato alle panchine. A cominciare da quella della Nazionale: pare ormai destinata a Roberto Mancini. Uno che con l'azzurro non ha avuto un gran rapporto da giocatore, ma che evidentemente si spera possa pilotare la squadra di tutti gli italiani in maniera decisamente migliore rispetto al recente passato. Arrivando dall'estero, comunque, non è che la prossima firma del Mancio possa spostare granché negli equilibri del calcio nostrano.

Anche in questo frangente, insomma, i due pezzi grossi sono Max Allegri e Maurizio Sarri, potenzialmente impegnati in una prosecuzione del duello Juventus-Napoli. Poi magari andrà a finire che entrambi, per di più sotto contratto, rimarranno sulle rispettive panchine: intanto, però, sono finiti non per la prima volta sotto la lente d'ingrandimento di Chelsea e Arsenal: tenuti d'occhio, coccolati e invitati a pensarci. Loro due più Carlo Ancelotti, forse il favorito numero uno per prendere il posto di Arsene Wenger sulla panchina dei Gunners. Ci sarà insomma di che divertirsi, perché alla fine mettere sotto contratto un grande allenatore aiuta a calmare piazze deluse e ad alimentare sogni e progetti: lasciarli lavorare in pace non è poi da tutti, ma intanto la giostra è questa e le regole del gioco sono chiare e condivise dai vari attori protagonisti.

Semmai, la curiosità starà nel verificare chi farà la prima mossa: Allegri ha già spiegato di avere compiuto la sua scelta «lo scorso anno, firmando con la Juve fino al 2020», ma nessuno crede che di qui a breve non ci sarà un ulteriore approfondimento con la società per verificare se le prospettive possano ancora essere condivise. Quanto a Sarri, la sua tregua armata con De Laurentiis è ormai leggenda e va avanti da mesi, nemmeno settimane: la sensazione è anzi che sia più in bilico la panchina degli azzurri rispetto a quella della Signora, per la quale il casting riguarderebbe Simone Inzaghi, Paulo Sousa (attualmente in Cina), Massimo Carrera (già vice di Conte, oggi allo Spartak Mosca) e perché no Zinedine Zidane, nel caso in cui il Real Madrid non vincesse la terza Champions di fila. L'eredità di Sarri (corteggiato anche dal Monaco) potrebbe invece essere raccolta, più che da un allenatore già affermato e quindi parecchio costoso (Ancelotti, Conte, Emery o Benitez), da uno di quegli emergenti che tanto piacciono a De Laurentiis: Giampaolo (Sampdoria), Semplici (Spal) o il solito Simone Inzaghi, ben visto da tutti visti i miracoli che sta facendo da due stagioni con la Lazio.

Dove a quel punto potrebbe approdare Gasperini, potenzialmente in uscita dall'Atalanta nonostante il recente prolungamento del contratto fino al 2020. Difficile invece immaginare ribaltoni altrove: paiono infatti scontate le conferme di Spalletti all'Inter e Di Francesco alla Roma, così come non è credibile una retromarcia del Milan nei confronti di Gattuso, appena firmato fino al 2021.

Siccome però siamo in Italia, dove la coerenza non è mai di casa, chissà.

Commenti