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Strisce pedonali

Il Salone di Francoforte si alterna con Parigi, e ogni 2 anni, in settembre, riunisce i produttori mondiali presentando le novità e i percorsi strategici che le Case stanno perseguendo. Questo è l'anno in cui si sta dichiarando da parte dei costruttori che la scelta del futuro è l'auto elettrica; sicuramente condivisibile, ma prima di poter realizzare questo obiettivo, bisognerà risolvere vari argomenti tecnici come l'autonomia delle batterie, i tempi di ricarica, la diffusione dei punti di ricarica e così via. I governi, in Europa, ancora sono distanti dal dare un contributo concreto, con leggi chiare, sullo sviluppo delle vetture elettriche. E il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, nel discorso sullo stato dell'Unione a Strasburgo, ha espresso parole pesanti nei confronti dell'industria automobilistica. La cancelliera Angela Merkel, invece, nell'intervento che ha tenuto all'inaugurazione del Salone, ha portato una ventata di realismo, asserendo che il percorso per le vetture elettriche è dovuto, ma ci vorrà tempo prima che la sostituzione del parco attuale venga completata. Da qui l'invito alle Case a migliorare il livello di emissione dei motori termici che saranno venduti ancora per molti e molti anni.

La cancelliera ha elogiato l'industria per i grandi passi in avanti compiuti nello sviluppo di auto sempre più sicure e connesse, che hanno prodotto il risultato apprezzabile di una diminuzione degli incidenti. Angela Merkel ha anche affrontato il tema della guida autonoma che, per ora, suscita delle perplessità sull'effettiva applicazione. Il mondo dell'auto sta investendo cifre enormi in tecnologia avanzata e sta realizzando un'evoluzione formidabile, come mai in passato, per introdurre sul mercato modelli sempre più conformi alle esigenze del rispetto dell'ambiente, della sicurezza, dell'affidabilità e della qualità di lunga durata. Il contributo che il settore dell'auto dà al Pil dei vari Paesi, anche attraverso tutta la filiera, si stima oltre il 10%. Lo stesso settore è inoltre tornato a occupare un posto di primaria importanza nello sviluppo di tecnologie innovative. Sorprende, quindi, che una delle più alte istituzioni del Continente, come il presidente della Commissione, esprima giudizi sommari e superficiali, che rivelano una scarsa conoscenza di quanto l'industria dell'auto sta realizzando.

*Presidente Areté Methodos

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