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Super Samuels trascina la Milano del riscatto

Super Samuels trascina la Milano del riscatto

Pentimento sulla Transiberiana per l'Emporio Armani Milano dei grandi peccatori che torna a vincere (85-76) in Eurolega sul campo del Novgorod seguendo il suo pifferaio giamaicano Samardo Samuels. Notte magica per il pivot nato vicino ad Usain Bolt, 36 punti, 14 su 16 da 2, 8 su 11 nei liberi, 9 rimbalzi, 12 falli subiti.

Ci voleva un faro per la navicella di coach Banchi che aveva perso la sua anima e la rotta, ma nel momento della crisi e del pessimismo ecco una risposta, senza Gentile, mal di stomaco. Bisognava cambiare modo di pensare. L'Emporio ci è riuscito scoprendo le debolezze dei russi, pure loro in un periodo di crisi, 6 sconfitte nelle ultime 7 partite fra campionato e coppa,molto diverso dai finti draghi che avevano rovinato la stagione europea di Milano vincendo di 20 al Forum.

Ieri la difesa giusta e tutto è rifiorito, un po' per la serata di Samardo, ma gli sono andati dietro quasi tutti, cominciando dal Marshon Brooks che, salvo qualche forzatura come al solito, ha messo insieme 14 punti, preso 6 rimbalzi, lavorato anche per gli altri. Bene Hackett nella regia, 12 punti e 9 assist.

Finalmente visibile Kleiza, ma non per i 9 punti bensì per i 7 rimbalzi. Abbastanza per tornare almeno a sperare nella qualificazione impossibile, Milano non dovrebbe perdere più di una partita in questo girone di ritorno che affronterà dalla prossima giornata casalinga contro l'Olympiacos inserendo in squadra Frank Elegar, un centro di 208 centimetri di New York che gioca per le Isole Vergini, certo più solido del James evanescente anche a Novgorod.

Ci voleva un momento come questo per capire chi sta dalla parte dell'allenatore dopo il bagno di coppa Italia. Questa volta squadra isolata, al freddo, in viaggio da due giorni, senza dover sbattere la porta in faccia a chi vorrebbe mettere naso nello spogliatoio. Milano in fuga dal primo quarto (27-18), sempre avanti a metà gara (50-40) con Parakhouski l'orco dell'andata incatenato da Samuels e Rochestie prigioniero prima di Moss e poi di Cerella.

Brividi nel terzo quarto quando i russi tornavano a 4 punti, ma sempre a meno 8 (64-56) nel terzo quarto. Altri brividi quando Il Novgord tornava, per due volte, a 2 punti ma poi finale in gloria nel nome del gioco di squadra, dell'umiltà. Era ora.

Anche se per l'Europa è un po' tardi.

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