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Superbike, Melandri messo alla porta da Ducati senza preavviso

Il pilota di Ravenna si sfoga dopo essere stato a suo dire defenestrato senza alcun avvertimento da Ducati. Una storia, purtroppo, già sentita

Superbike, Melandri messo alla porta da Ducati senza preavviso

È un Marco Melandri a ruota libera, carico di rabbia, quello intervistato dal sito Speedweek: il pilota ravennate, a giochi conclusi, non ha peli sulla lingua e parla del trattamento ricevuto da Borgo Panigale.

Poco prima era stato appena dato l’annuncio ufficiale dell’ingaggio per il 2019 di Alvaro Bautista, che andava ad affiancarsi al confermato Davies.

Questo, di fatto, silurando il pilota italiano campione della Classe 250 cc nel 2002 che non era stato minimamente avvertito dell’eventualità anche dall'amministratore delegato di Aruba, sponsor e anche proprietario del team ufficiale Superbike: “Finora nessuno mi ha detto che sto perdendo il mio lavoro” - ha sbottato Melandri -"Quello che non capisco, quando prima della gara di Misano ha parlato con Stefano Cecconi, mi ha detto che siamo in grado di prendere tempo, che è il proprietario del team che avrebbe dovuto firmare lui. Dopo Misano mi ha detto la stessa cosa, e che le voci su Bautista in Ducati sarebbero state usate solo per giocare a poker con i soldi. Non abbiamo mai parlato di soldi. Dopo la World Ducati Week, un giornalista mi ha detto che Bautista aveva firmato con Ducati. Chiamai Stefano e si disse che aveva appena appreso che Ducati Bautista aveva firmato. E che non avrebbe potuto fare nulla. In precedenza, era proprietario di una squadra e improvvisamente non sapeva nulla e non poteva fare più nulla. Sono convinto che da giugno avevano pianificato la cosa, questo è certo. Nessuno ha parlato con me, mai. Finora nessuno mi ha detto che sono fuori. Ne ho sentito parlare dai media, nessuno mi ha chiamato da Ducati, non ho ricevuto e-mail."

Ancora una volta sembra ripetersi una triste situazione a Borgo Panigale: nelle biografie di Capirossi e Stoner abbiamo già letto di trattamenti simili, con piloti che peraltro si sono sempre comportati in maniera quantomeno rispettosa con Ducati.

Rispetto che non sembra essere ricambiato dalla scuderia italiana: Melandri peraltro è primatista italiano di vittorie nel Campionato Mondiale Superbike, con 22 successi dopo aver chiuso quarto lo scorso anno e attualmente in quanta posizione e secondo delle Ducati.

Melandri ha concluso indicando come i soldi non possano essere il motivo dell’esclusione, essendo tra i piloti più economici nel paddock, e chiedendosi il motivo di tale situazione.

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