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Superbowl, l'anello è ancora dei Patriots E Brady raggiunge Jordan nella leggenda

Los Angeles ko, il 41enne quarterback conquista il 6° titolo come il re del basket

Superbowl, l'anello è ancora dei Patriots E Brady raggiunge Jordan nella leggenda

Sempre loro, in un modo o nell'altro. Sempre i New England Patriots, vincitori del Super Bowl per la sesta volta in 17 anni: 13-3 ai Los Angeles Rams, con la chiusura temporanea di un cerchio perché il loro primo titolo, nel 2002, era stato conquistato nello stesso giorno e contro la stessa squadra, all'epoca situata ancora a St.Louis.

Per il coach Bill Belichik e il quarterback Tom Brady sei anelli, come Michael Jordan, giocatore a cui fino a questo momento era istintivamente associato un traguardo del genere. Certo, MJ è sempre stato premiato come miglior giocatore delle finali Nba vinte con i Chicago Bulls, mentre Brady lo è stato quattro volte, lasciando l'onore negli altri due casi a ricevitori come Deion Branch e (l'altroieri) Julian Edelman, che sono giocatori a cui lancia il pallone, per cui la sua mano c'è sempre. È vero però che il successo dei Pats è stato firmato dalla difesa, che nei playoff è stata determinante e domenica ha concesso solo tre punti a una squadra che durante la regular season ne aveva segnati in media 32,9, seconda di tutta la Nfl. Il giovane quarterback Jared Goff raramente ha potuto raggiungere i suoi ricevitori e il lancio con cui ha cercato il pareggio, a 4'24 dalla fine, è terminato nelle mani di Stephon Gilmore, eccellente difensore dei Patriots.

Una partita in cui le difese - anche quella dei Rams - hanno vinto la sfida contro gli attacchi e ne è nato il Super Bowl col punteggio più basso tra i 53 disputati, un anno dopo il 41-33 con cui i Philadelphia Eagles avevano battuto proprio i Patriots in una gara con reparti difensivi ad annaspare. Ora New England ha raggiunto i Pittsburgh Steelers per Super Bowl vinti, ma in un arco di tempo inferiore, e pur con un maggior numero di finali perse (cinque su 11): caso raro, forse unico di club che in un periodo di 17 anni riesce a mantenere una continuità di risultati del genere, oltretutto in una lega che ogni anno vede un notevolissimo ricambio.

Dal 1990 ad oggi infatti si sono qualificate ai playoff ogni anno almeno quattro squadre che non c'erano arrivate nella stagione precedente, con il record di otto (su 12 complessive) nel 2003. Questo dominio ha però creato uno scenario particolare: amati a livello fanatico negli sei stati del Nordest che compongono il New England', i Patriots sono odiati dal resto d'America, indispettito anche da un paio di vicende oscure di alcuni anni fa, quando Coach Belichick venne multato di 500.000 dollari per aver fatto illegamente filmare le segnalazioni degli schemi di una squadra avversaria. Erano presto uscite voci di pratiche simili anche al primo Super Bowl vinto e nonostante la smentita pubblica il sospetto è rimasto, ravvivato a ogni decisione arbitrale dubbia a favore di New England.

Ma c'è un paradosso: la Nfl accusata di favoritismo da chi non ama i Patriots è la stessa odiata dai tifosi di New England per quella multa a Belichick e per le quattro giornate di squalifica inflitte a Brady nel 2016, dopo un'estenuante trafila di condanne e appelli, per aver fatto sgonfiare palloni da usare nella semifinale della stagione 2014 allo scopo di migliorare la presa nella pioggia. Un tormentone che si è ormai diffuso in tutto il mondo subendo una sorta di adattamento culturale alle varie nazioni.

In Italia ad esempio i moltissimi appassionati saliti sul carro vincente di New England si sentono continuamente sbattere in faccia dai detrattori il paragone più immediato: la Juventus.

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