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Talento Hirscher e computer Shiffrin, gli slalom senza freni di un re e una regina

Marcel vince di misura ad Adelboden, Mikaela domina a Kranjska Gora

Talento Hirscher e computer Shiffrin, gli slalom senza freni di un re e una regina

Adelboden Indovinate un po' chi ha vinto le gare di ieri ad Adelboden e Kranjska Gora? Ma che domande. Loro, sempre loro, il treno Hirscher-Shiffrin viaggia su binari personali, sette e nove in stagione (vittorie, ovviamente), con lei che ha già le mani sulla coppa del mondo generale per assenza di avversarie e lui che soffre e tutto sommato fa divertire un po' di più, perché Kristoffersen e Pinturault, ma anche altri sciatori di livello eccelso, gli rendono la vita difficile. «Sono anche fortunato» se la ride l'austriaco, notando che i distacchi, ultimamente, sono sempre minimi, ieri ad esempio 13 centesimi sul compagno di squadra Michael Matt e 16 sul sempre più furioso (ma anche piuttosto rassegnato) Henrik Kristoffersen, con il nostro Gross 6°.

Diversa la storia nello slalom femminile, diventata la gara più inguardabile del circuito e anche la più frustrante per le povere rivali di Mikaela che scende, dà un secondo e mezzo a tutte, si accomoda sulla poltrona del leader regalando risolini e salutini alla telecamera, si fa una dormitina fra una manche e l'altra, torna su, gestisce il vantaggio e si porta a casa la vittoria. Siamo a quota 40, come solo Annemarie Moser-Proell alla sua età. Dal 19 dicembre, delle otto gare disputate Mikaela ne ha vinte sette, le uniche riuscite nell'impresa di batterla sono state Federica Brignone e Viktoria Rebensburg nel gigante di Lienz. Mostruosa.

Ma anche un po' noiosa, perché le sue discese perfette sembrano telecomandate e qualcuno ipotizza che dal parterre, con un joystick in mano, sia mamma Eileen a guidare la sua creatura perfetta. Scherzi a parte, massimo rispetto per questa fantastica atleta che ha costruito la sua bravura allenandosi, da quando ha tre anni, con una programmazione fuori del comune, con una determinazione e una dedizione uniche e difficilmente imitabili. Ben diverso il discorso su Marcel Hirscher, talento naturale molto più spiccato rispetto all'americana (lo si capisce da come muove i piedi sulla neve) che gli permette di sopperire alla mancanza di allenamento, i due mesi persi per la frattura del malleolo a metà agosto. «Sto vivendo di rendita» fa sapere dalla vetta del podio di Adelboden.

«È fortissimo e gli sta girando tutto bene, ma io non mollo, chissà che al momento giusto (i Giochi olimpici di febbraio, ndr), non arrivi il mio turno» ribatte Kristoffersen, a secco di vittorie da quasi un anno.

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