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Tavecchio, le molestie? "Querelo"

L’attacco di una dirigente Figc: «Ho le prove». Il legale: «Accuse a orologeria»

Tavecchio, le molestie? "Querelo"

«Ma secondo lei è casuale che, proprio all’indomani delle dimissioni di Carlo Tavecchio, spunti questa - assolutamente inverosimile - accusa di molestie sessuali?», chiede al Giornale uno degli avvocati dello studio legale cui l’ormai ex presidente della Figc si è rivolto «per tutelare la sua immagine e onorabilità in tutte le sedi competenti». Avvocato, ce lo dica lei se le accuse contro Tavecchio sono «casuali»: «Sparare calunnie contro chi, appena 24 ore prima, ha vissuto uno dei momenti più drammatici della propria esistenza umana è professionale è un atteggiamento indegno di cui i responsabili dovranno rispondere in tribunale. La querela per diffamazione è già pronta». Ma veniamo alla genesi della bufera - diciamo così - extra calcistica che ha fatto da squallido corollario al dies horribilis della detronizzazione del vecchio numero uno del calcio italiano. Maria è il nome di fantasia che Il Corriere della Sera le ha dato. Lei è la «dirigente» che l’altroieri, praticamente in contemporanea al battagliero addio di Carlo Tavecchio, ha denunciato l’ex presidente Figc per molestie. «Ero entrata nel suo ufficio - ha raccontato al quotidiano di Via Solferino - per parlare di calcio, di lavoro. Lui mi ha fatto entrare, facendomi sedere alla sua scrivania, nella sede della Figc, a Roma. Non ho fatto nemmeno in tempo a dire “Presidente, come sta?” che lui, guardandomi dritta negli occhi, mi ha risposto: “Ti trovo in forma, si vede che scopi tanto”. E poi: “Fammi toccare le tette, vieni, dai”. Ero in imbarazzo. Ho provato a dirgli di smettere. Lui per tutta risposta ha chiuso le tende dello studio, per non correre il rischio di essere visto. L’ho respinto, sono riuscita a divincolarmi. Ed è solo un episodio. Gliene potrei raccontare molti altri». Ok, ma le prove? Secondo l’avvocato di «Maria», ci sarebbero pure queste: «Siamo in possesso di registrazioni audio e video con palpeggiamenti, tentativi di bacio. Sempre elegantemente respinti dalla mia assistita». Quando ieri mattina Tavecchio ha letto l’articolo ha strabuzzato gli occhi peggio che dopo l’ultima - fatale - partita dell’Italia a San Siro, e ha immediatamente convocato i propri avvocati, concordando uno scarno quanto deciso comunicato di smentita: «In relazione a quanto riportato da alcuni articoli di stampa, rivendico la mia totale correttezza e ho dato mandato ai legali di tutelare la mia immagine e la mia onorabilità. Non ho mai molestato nessuno». Eppure «Maria» afferma che i «comportamenti impropri» sarebbero proseguite «per tre anni», cioè lungo l’intero periodo in cui Tavecchio è rimasto al vertice della Figc. Ma in tutto questo tempo, dalla presunta molestata, nessuna denuncia ufficiale.

Ieri, invece, con Tavecchio nella polvere, ecco riaffiorare - i «terribili ricordi». Molestie a orologeria?

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