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Un tempo di gol e spettacolo, pari tra Toro e Samp

Gol di ex mancati (Zapata) e reali (Quagliarella) in 45'. Per i granata niente tris di vittorie

Luca Talotta

Il cocktail perfetto per fermare la corsa del Torino e confermare la bontà del progetto Sampdoria. Alla fine ne viene fuori un 2-2 che, tra gol di ex mancati (Zapata) e reali (Quagliarella) sancisce ancora una volta come ai granata manchi effettivamente qualcosa per poter pensare in grande. Magari a quella dimensione europea spesso riecheggiata nei discorsi del presidente Urbano Cairo. Già alla vigilia della sfida il tecnico del Torino, Sinisa Mihajlovic, l'aveva annunciato e aveva messo in guardia i suoi giocatori: per la difesa granata sarebbe stato davvero importante riuscire a fare bene ed evitare amnesie e disattenzioni, viatico ideale verso quel passo in avanti e quella solidità che potrebbe portare punti decisivi per il sesto o settimo posto.

Ma al primo vero banco di prova contro un'altra formazione dalle forti ambizioni europee, e alla prima azione della gara, la retroguardia granata si è sciolta inesorabilmente: venti i secondi necessari a Zapata (sì, proprio l'ex mancato, quel giocatore seguito a lungo dai granata in estate) per superare Sirigu dopo dormita colossale di Moretti. Ed esordio da urlo per il colombiano con la sua nuova maglia. Subìto lo svantaggio a freddo, la squadra di Mihajlovic prima viene travolta dalla furia doriana e poi reagisce e ribalta la situazione con la coppia Baselli-Belotti: ai due servono appena 100 secondi per riportare avanti il Torino, quasi un omaggio indiretto a quell'Eugenio Bersellini scomparso proprio ieri e autore del 3-2 che il Torino rifilò alla Juve con tre gol in altrettanti minuti tanti anni fa.

Il tutto prima che Iago Falque si divorasse il possibile 3-1 al 31' e Quagliarella (altro giro, altro ex) mettesse a segno la rete del 2-2 al 36'. I blucerchiati sorridono, mentre Mihajlovic avrà da lavorare molto: perché le due reti ospiti sono arrivate da altrettanti errori grossolani dei suoi difensori, che hanno messo in mostra evidenti limiti di concentrazione e tenuta.

Fuochi d'artificio nel primo tempo, ritmi sostenuti ma nessun gol nella ripresa. Il Torino ci ha provato ancora con Iago Falque, Niang (palo scheggiato), Belotti, Edera e ancora Belotti, ma ha pagato l'imprecisione dei suoi giocatori sotto porta e una buona base difensiva dei doriani, che sicuramente hanno vinto la sfida a distanza tra le due retroguardie.

Al Grande Torino per i granata non arriva la terza vittoria di fila in campionato, cosa che ormai manca addirittura da novembre 2016: «Se non abbiamo vinto è per via dei nostri errori - ha ammesso Mihajlovic -. Niang? Deve crescere e deve darsi una svegliata». Per la Sampdoria si tratta di un punto che ne conferma la bontà del progetto di Giampaolo: «Bella partita - così il tecnico doriano -. Quagliarella? Ha una grande mentalità».

Dopodomani turno infrasettimanale: Torino trasferta a Udine in attesa del derby di sabato con la Juventus; per la Sampdoria, invece, sfida in casa di un Verona affamato di punti. Se si vuole davvero puntare all'Europa, si tratta di due partite assolutamente da vincere.

Senza se e senza ma.

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