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Tennis, la Croazia supera la Francia e vince l'ultima Coppa Davis

La Croazia domina la Francia e vince l'ultima Coppa Davis, si chiude un'epoca di grande tennis in attesa della nuova formula che partirà da febbraio

Tennis, la Croazia supera la Francia e vince l'ultima Coppa Davis

La Croazia batte la Francia e vince l'ultima Coppa Davis, cala il sipario sulla competizione dopo 118 anni di storia, in attesa della nuova edizione che partirà da febbraio.

Tutto troppo facile per la Croazia, Marin Cilic supera in tre set il francese Lucas Pouille e regala alla sua Nazione la seconda Davis della storia. Ultimo epilogo di una finale a senso unico a Lille, non è bastata la reazione d'orgoglio dei francesi con la vittoria di Herbert-Mahut nel doppio di ieri, troppo superiori in questo weekend Cilic e Coric che mettono in fila Chardy, Tsonga e Pouille senza nemmeno cedere un set per il 3-1 finale.

Va così in pensione la vecchia Coppa Davis, sacrificata dalle logiche di un calendario sempre più fitto e dall'impegno ormai sempre minore dei giocatori migliori, presi da altre priorità, decisione che scontenta gli amanti e i nostalgici del vecchio tennis. L'eredità sarà raccolta dal nuovo format, creato dalla società Kosmos di Gerard Piquè con i turni preliminari a febbraio ed un unico grande torneo per nazioni a novembre in campo neutro. Scelte che svuotano di fatto lo spirito di una competizione che ha scritto pagine meravigliose di questo sport sulle regole del fattore campo con risultati che nel corso degli anni hanno molto spesso ribaltato ogni pronostico della vigilia.

Sfogliando l'album dei ricordi quante gioie e delusioni per il tennis italiano, dal record di Nicola Pietrangeli in cima alla classifica delle vittorie in Davis, alla storica vittoria del 1976 di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli con l'epica trasferta nel Cile di Pinochet. Ma tanti altri sono i momenti indimenticabili: l'impresa di Paolino Canè contro l'allora numero 1 al mondo Mats Wilander sulla terra rossa di Cagliari, i crampi di Stefano Pescosolido costretto al ritiro nell'inferno di Maceiò in Brasile, il 4-1 alla Spagna a Bolzano grazie ad un grande Omar Camporese fino alla grande delusione per la finale persa a Milano con la Svezia nel 1998.

Resterà tutto nel cassetto dei ricordi, in attesa che il nuovo corso riesca ad eguagliare quanto di straordinario abbiamo già visto ma resta la certezza che la storia e la magia della Coppa Davis vivranno per sempre.

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