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Toni e il presidente del Verona aggrediti ad Avellino: "I vigili si sono girati dall'altra parte"

Una giornata di ordinaria follia ad Avellino. Luca Toni e il Presidente Setti sono stati aggrediti da un gruppo di tifosi dell'Avellino. L'ex Bomber: "Ho avuto paura"

Toni e il presidente del Verona aggrediti ad Avellino: "I vigili si sono girati dall'altra parte"

Luca Toni e il Presidente del Verona Setti vittime di un'aggressione davvero folle. L'ex attaccante di Juventus, Fiorentina, Bayern Monaco e Palermo, nel post partita del match giocato ad Avellino, ai microfoni di Sky Sport2 ha raccontato: "E' stato un episodio davvero brutto, eravamo in macchina e ci stavamo recando allo stadio, in fila, insieme alla Polizia. Io ero seduto dietro, davanti sul sedile del passeggero era seduto il presidente Setti, alla guida c'era un mio amico. Il presidente Setti indossava una sciarpa della sua azienda, un po' gialla e un po' blu ma non era quella del Verona. All'improvviso è passato qualcuno accanto a noi e ha visto la sciarpa. Ci hanno aggrediti non perché ci hanno riconosciuti, ma perché, per via della sciarpa, pensavano che fossimo un gruppo di tifosi del Verona".

Toni se la prende soprattutto con le forze dell'ordine: "Stavamo dunque andando allo stadio quando, arrivati nei pressi di una rotonda, ci siamo ritrovati accerchiati da 14-15 persone, che è impossibile considerarli tifosi dell'Avellino, nonostante qualcuno avesse la sciarpa verde, perché dopo all'interno dello stadio il pubblico avellinese si è comportato in maniera eccezionale. Gli assalitori hanno pensato che fossimo tifosi ospiti e ci hanno aggredito. Abbiamo avuto molta paura, e in quel momento tutte le schegge sono finite addosso al presidente, che per fortuna non ha riportato danni. I vigili? All'inizio, guardando loro, mi sono sentito protetto, ma invece di venire a darci una mano si sono girati e hanno fatto finta di nulla: è una cosa vergognosa, ho avuto molto paura, ripeto è stato bravo il mio amico con l'auto a guidare, se lui si fermava poteva diventare davvero difficile. È stato bravo a scappare da quella rotonda, altrimenti non so come sarebbe finita".

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