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È tornata l'ora di Balotelli

È tornata l'ora di Balotelli

Dici Inghilterra, pensi Balotelli. Guardi l'Italia, vedi il mal di gol. E ripensi a Super Mario. Che ci regalò pure l'ultima vittoria contro i Maestri, quella dell'illusione nell'infausto Mondiale brasiliano. Quattro anni dopo la Nazionale spuntata ha un obbligo morale, ma anche materiale e soprattutto utilitaristico, di dare un'altra chance all'unico attaccante convocabile abituato a stare su palcoscenici internazionali. Piaccia o non piaccia. Gli Immobile e i Belotti, fuori dal nostro giardino finora hanno fatto i comprimari.

La presenza scenica di Super Mario è unica, non solo per i muscoli. Le due annate in Costa Azzurra l'hanno depurato dagli eccessi che ne hanno macchiato tante esibizioni. «L'autoesilio» di Nizza può aver restituito all'Italia il talento di Balotelli, che ripartirà l'anno prossimo da un club all'altezza di Inter, Milan, City e Liverpool. Il cv che solo Mario nel pieno della maturità calcistica può vantare rispetto ai colleghi centravanti. Ha anche i numeri e non perché lo dice Raiola. Per capire se ha pure la testa non resta che dargli l'ultima chance. Tocca al nuovo ct. E non è questione di carattere. Ma al valzer delle punte senza gol, iniziare senza un giro di Balo sarebbe autolesionistico.

E in questo abbiamo già dato.

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