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Tottenham ribaltato La Signora argentina si riprende l'Europa

Gli inglesi si illudono, ma alla Juve bastano tre minuti per colpirli con Higuain e Dybala

Tottenham ribaltato La Signora argentina si riprende l'Europa

Davide Pisoni

nostro inviato a Londra

La Signora fa la storia nel tempio dei maestri. Una rimonta incredibile firmata in tre minuti dalla coppia Higuain-Dybala dopo che per oltre un'ora il Tottenham aveva maltrattato in lungo e in largo la Juventus. Poi Allegri dà una lezione a Wembley, insegnando che le partite si possono vincere anche cambiando solamente i terzini. Un perfetto Italian Job che fa volare i bianconeri tra le prime otto in Europa, esaltato nell'arrembaggio finale dal muro bianconero con Chiellini e Barzagli a intercettare ogni pallone in area bianconera. Clamorosamente cinica, ancor più di quello che si poteva pensare alla vigilia, la Signora in giallo, nel colpire e affondare un Tottenham che si butta via per l'ennesima volta nella sua storia. E allora esiste davvero quel virus chiamato Spursynessy, che si impossessa di questo club e lo fa cadere sempre sul più bello. Stavolta succede al cospetto di una Signora brutta, ma tremendamente letale.

E' la notte di Higuain e Dybala che profanano il tempio del calcio inglese come due killer implacabili: praticamente un'occasione a testa, due gol. Difficile essere più cinici. Ma è anche la notte di Buffon che alla sua collezione aggiunge anche l'apoteosi di Wembley, una firma che allunga una leggenda che ormai sembra avviata alla parola fine. Ma nell'anno in cui ha perso il mondiale, tiene ancora vivo il sogno di realizzare la sua ossessione: vincere la Champions.

Il capitano bianconero aveva detto che la Juventus dà il meglio di sé quando è aggredita e «perde sangue». E così è stato perché dopo oltre un'ora di sofferenza all'improvviso ecco la doppietta in HD a zittire gli oltre ottantamila scatenati tifosi del Tottenham che avevano trasformato l'impressionante astronave di Wembley in un catino infuocato in pieno stile inglese. Ma aveva ragione Buffon a dire che «la discesa frega più della salita» parlando del leggero vantaggio del Tottenham, diventato poi largo con il gol di Son alla fine del primo tempo. La Juve quindi si era complicata oltremodo la vita e già rimpiangeva l'andata di Torino tra il rigore sbagliato da Higuain e l'errore di Buffon sulla punizione di Eriksen. Il gol dell'imprendibile Son era la logica conseguenza per una squadra travolta sul piano fisico e della velocità.

A quel punto più che una salita era diventata una sorta di Mortirolo per i bianconeri mai in partita. Troppo poco anche per poter reclamare più di tanto per quel rigore clamoroso non concesso per il fallo di Vertonghen su Douglas Costa con il risultato ancora in equilibrio. Allegri aveva in mente di ripetere una prestazione tipo quella che gli fece espugnare Napoli tre mesi fa. Progetto che sembrava fallito, ma bisognava fare i conti con l'orgoglio della Signora. Che si materializza dopo un'ora di nulla con l'incredibile doppia fiammata in HD che spalanca le porte dei quarti di finale. Higuain prima segna di rapina, poi manda in porta Dybala. La Juve balla un tango da urlo in casa degli inglesi. La mossa di Allegri di cambiare gli esterni e riportare al centro Barzagli, travolto in fascia, si rivela vincente. Poi nell'assalto finale il Tottenham sbatte contro un muro giallo: la Juventus esporta in Europa anche la sua inossidabile difesa.

Un'impresa d'altri tempi che permette alla Signora di tornare a eliminare una squadra inglese dopo 34 anni. E c'è un precedente italiano beneagurante: il Milan del 2007 ribaltò in trasferta il 2-2 con il Bayern e poi arrivò fino al trionfo di Atene. La strada per Kiev è ancora lunga, ma la notte di Wembley consegna una verità: nulla è impossibile per Buffon e compagni.

Lotta, soffre e vince: This is Juventus.

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