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Il Tour in salita entusiasma Nibali Froome: «Il Giro per me è meglio»

Tanta montagna, poche cronometro, tappe brevi e ricche di trabocchetti: non sarà la corsa più dura del mondo, ma rischia seriamente di diventare la più moderna e divertente. Il Tour 2015 è stato svelato, e gli occhi del nostro Vincenzo Nibali, ultimo trionfatore di Francia, si sono illuminati. Molto meno entusiasta Chris Froome: «Con la crono da quasi 60 km il Giro è un corsa molto più adatta a me», altro che Tour.

Contador non è presente alla nascita del nuovo Tour numero 102, ma fa sapere che tutto sommato, gli piace: «È un Tour che mi piace, più duro rispetto agli ultimi anni».

Il via da Utrecht, in Olanda, il 4 luglio. L'arrivo il 26 luglio a Parigi, per la quarantensima volta nella storia della Grande Boucle, dopo aver percorso 3.344 km. Saranno ventuno tappe: sei di pianura, sette di montagna con cinque arrivi in salita, una sola crono individuale di 14 km a Utrecht, e una cronosquadre di 28 km il 12 luglio.

Il Tour sarà diviso in due: nord e sud. I corridori attraverseranno tutto il Nord, dall'Olanda al Belgio (tappe ad Anversa, Seraing e Huy), alla Normandia e alla Bretagna, con arrivo sul Muro di Bretagna prima della cronosquadre di 28 chilometri a Plumelec domenica 12 luglio. Quindi trasferimento aereo a Pau, e i Pirenei prima delle Alpi: arrivi a Cauterets e Plateau de Beille. Decisive le Alpi, con tre arrivi in salita: Pra-Loup, dove Merckx nel 1975 venne battuto da Bernard Thevenet (ultimo giorno in giallo per Eddy), La Toussuire e l'Alpe d'Huez.

«Questo Tour mi piace tantissimo», dice Vincenzo Nibali. «È stato disegnato sulla falsariga dell'ultimo. Molto nervosismo nella prima settimana, tra pavé (quarta tappa, con 7 settori e 13 km totali di pavé, ndr ), arrivi in salita e vento. E poi le montagne che saranno decisive: Plateau de Beille e Alpe d'Huez sono quelle che preferisco. La doppietta Giro e Tour? Possibile ma non è di facile realizzazione. Devo ancora parlarne con la squadra.

Una cosa è certa: al via di questo Tour ci sarò».

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