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Trentin chiude bene l'annata Bis in volata alla Parigi-Tours

Pier Augusto Stagi

È una classica, non monumento, ma certamente una corsa con una storia e un albo d'oro di prim'ordine. Una delle pochissime corse mai vinte da Eddy Merckx. È forse la corsa più veloce del pianeta, adattissima infatti agli sprinter, anche se spesso finisce agli attaccanti come Matteo Trentin, veloce negli sprint, ma velocissimo ad anticiparli, a rompere gli indugi, per provare a giungere sul traguardo prima dei vari Greipel, Bouhanni o Gaviria (vincitore un anno fa) .

Matteo Trentin, quarto all'ultimo mondiale di Bergen vinto per la terza volta da Peter Sagan, si è aggiudicato ieri e per la seconda volta in carriera la Parigi-Tours: 234,5 km da Brou a Tours, che ha in pratica chiuso la stagione del grande ciclismo in Europa.

Il trentino ha deciso di rompere gli indugi sugli ultimi strappi di giornata: attacca per primo e alla fine si ritrova in testa con il compagno Niki Terpstra, che gli tira la volata per battere il danese Andersen, secondo all'arrivo. Quella di ieri è stata per Trentin (quattro vittorie di tappa all'ultima Vuelta) la corsa di addio alla Quick-Step, la formazione belga con la quale ha militato per sette stagioni.

Dal prossimo anno sarà uno dei capitani dell'australiana Orica-Scott, la formazione di Esteban Chaves e Michael Matthews.

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