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Il turco Kanter non parte per l'Inghilterra: «Le spie di Erdogan mi vogliono uccidere»

Oppositore del regime e senza passaporto, su di lui pende un mandato di cattura

Il turco Kanter non parte per l'Inghilterra: «Le spie di Erdogan mi vogliono uccidere»

Tenere separati sport e politica? Ma quando mai. Specialmente se in ballo non c'è l'ideologia ma la propria vita. Ecco perché Enes Kanter, 26 anni, turco, centro di 2 metri e 11 centimentri dei New York Knicks e dunque della squadra che gioca nel mercato mediatico più grande d'America, ha deciso di non partire per Londra, per l'annuale partita Nba di gennaio (il 17) nella capitale del Regno Unito, stavolta appunto Knicks contro Washington. Kanter ha, semplicemente, paura di essere ammazzato da spie turche, che a suo dire sono numerose in città. «Non vado per colpa di quel pazzo di Eedogan, potrebbero tranquillamente farmi fuori» ha detto, a chi gli chiedeva se non stesse esagerando.

Ma i fatti sono fatti, e nel caso di Kanter raccontano una verità in costante crescita di tensione. In America dal 2009, quando decise di iscriversi a un liceo californiano pochi mesi dopo aver giocato gli Europei Under 16 a Chieti, Enes è nella Nba dal 2011, e a New York dal 2017. Buon giocatore, solido e affidabile, è però ormai da tre anni impossibile menzionarlo senza tirare in ballo le vicende che lo hanno portato a rifiutare la trasferta a Londra. Seguace di un movimento islamico transnazionale chiamato Hizmet (servizio) ma in realtà privo di una denominazione ufficiale, di complicata descrizione e con ramificazioni in molte branche della politica e dell'economia, Kanter nel luglio del 2016 criticò in maniera molto forte il presidente turco Recep Erdogan.

Erano i giorni successivi al tentativo di colpo di Stato che secondo il presidente era stato ispirato dal suo ex alleato Fethullah Gülen, predicatore emigrato negli Stati Uniti nel 1999 e ispiratore del movimento Hizmet. Al fallito golpe, che potrebbe essere stato orchestrato in realtà dallo stesso Erdogan per poter riaffermare il proprio potere, era seguita una serie di purghe in tutti i settori della vita pubblica, con oltre 150.000 persone arrestate o semplicemente cacciate dal lavoro perché sospettate di simpatia per i rivoltosi. Tra coloro che hanno perso il posto anche il padre di Kanter, professore universitario, arrestato nel giugno scorso, ma il lato tragico della vicenda è che Mehmet Kanter si era dissociato dalle parole del figlio, invitandolo addirittura a cambiare cognome.

Nel maggio del 2017 ad Enes era stato revocato il passaporto ed era partito un ordine di cattura verso di lui e al momento, di fatto, Kanter è privo di una nazionalità e si sente in pericolo ovunque, anche se la carta verde gli permette di lavorare negli Stati Uniti. Erdogan è peraltro risultato... pericoloso per altri sportivi: basti pensare alle polemiche detonate nel maggio scorso dopo la foto che lo ritraeva a Londra con i calciatori che giocano in Inghilterra Mesut Ozil, Iklay Gundogan e Cenk Tosun, due turco-tedeschi e un turco nato in Grmania, che nell'occasione gli donarono la maglia con dedica.

Scripta manent, del resto.

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