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Turnover Ancelotti Napoli sempre diverso per ritornare a correre

Ribaltato il metodo Sarri: 10 formazioni cambiate in 10 partite. E Insigne punto fermo

Marcello Di Dio

Un'altra rivoluzione. La decima in altrettante partite stagionali. Dopo la serata di gala con il Liverpool, Carlo Ancelotti sa che la tappa odierna di campionato con il Sassuolo è decisiva per rilanciare le ambizioni del suo Napoli in serie A e quindi ha bisogno di tutta la rosa. Il tecnico di Reggiolo ha da subito sposato la linea del turnover completo, ponendo fine all'Ancien Regime di Sarri: per andare avanti il più possibile sui vari fronti, c'è bisogno dell'intera rosa. Non ci sono più titolarissimi, tranne uno o due elementi, anche tra i pali la gerarchia non è definita in attesa del rientro di Meret, tanto che oggi Karnezis potrebbe riprendersi il posto da titolare in porta per la quarta volta (su 10) in stagione.

Tanti cambi in casa partenopea, dunque, contro il Sassuolo autore di un ottimo avvio di stagione, parzialmente frenato dal poker subìto dal Milan. Figli sì della rotazione - di uomini e schemi - avviata da Ancelotti, ma in questo caso anche delle energie fisiche e nervose spese nella gara di mercoledì con i vicecampioni d'Europa. Possibile che oggi si vedano dal primo minuto ben sette facce nuove rispetto alla sfida con il Liverpool: 3 in difesa, compreso il portiere Karnezis, 3 a centrocampo e la staffetta Mertens-Milik come compagno di reparto dell'insostituibile Insigne. Chi dovrebbe riposare oggi è Allan, l'italo-brasiliano snobbato dalla Seleçao al quale pensano la Figc e Mancini per la Nazionale azzurra (di oriundi ci sono già l'ex Napoli Jorginho e l'ex Roma Emerson Palmieri).

L'emblema della rotazione della rosa è sicuramente il serbo Nikola Maksimovic, fino a poche settimane fa era il mistero irrisolto del Napoli. Ignorato da Sarri nonostante fosse costato a De Laurentiis 25 milioni tra prestito prima e riscatto poi (tanto che il giocatore preferì sei mesi al Lokomotiv Mosca da gennaio a giugno scorso), è stato rimesso da Ancelotti al centro della scena per la sua duttilità in tutti i ruoli di retroguardia. Protagonista contro i Reds come terzino di contenimento, ma anche contro la Fiorentina al fianco di Koulibaly al centro della difesa nel primo match giocato dal Napoli con il 4-4-2 e senza subire gol. Nel Napoli «liquido» di Ancelotti, inteso come allargamento orizzontale della rosa, tanti giocatori possono ricoprire più ruoli all'interno di un sistema dinamico. Basti pensare anche a Insigne reinventato punta: in sei gare nel nuovo ruolo già 5 gol.

Oggi il Napoli dovrà mettere da parte l'euforia per l'impresa con il Liverpool ed evitare il pericolo Sassuolo, due punti in meno degli azzurri oltre che un'ottima organizzazione e filosofia di gioco, ma anche un attacco prolifico. In cinque delle ultime sei trasferte al San Paolo, gli emiliani hanno sempre segnato almeno un gol, pareggiando nel 2013 e nel 2016.

E Boateng, che ha già fatto gol al Napoli col Milan nel 2011, è imbattuto contro i partenopei (due vittorie e due pari).

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