Sport

Tutti gli intrecci tra Sessantotto e sport in scena a Milano

di Oscar Eleni

B ene, bravo, bis. Sarebbe bello se fosse così e lo abbiamo detto tutti alla prima di venerdì del bel lavoro 1968, lo sport narra la storia ,alzandoci in piedi per applaudire, ma, purtroppo il lavoro teatrale di Nicola Roggero, sarà offerto oggi pomeriggio, ore 16.30, come ultima rappresentazione al teatro Menotti di Milano nella rassegna per giovani autori come questo piemontese che lavora a Sky, uno nato per smentire che la categoria dei giornalisti sportivi è soltanto una razza vile e dannata.

Un bel lavoro andato in scena sotto la regia di Emilio Russo mentre la chitarra di Gipo Gurrado accompagnava l'autore narratore e sullo sfondo scorrevano le immagini di quell'anno dove tutti gli eventi sembravano essersi dati appuntamento, dalla contestazione studentesca al maggio francese, agli omicidi di Bob Kennedy e Luther King, dalla guerra in Vietnam ai carrarmati sovietici a Praga. Qui lo sport, è l'anno dell'Olimpiade al Messico, iniziata con i morti in piazza delle tre culture, s'intreccia con la storia.

Un viaggio raccontato con la giusta emozione, dal sacrificio della ginnasta boema Vera Caslavska, 7 ori e 4 argenti olimpici, un 10 nel corpo libero negato proprio al Messico per motivi politici, a Tommie Smith e John Carlos ghettizzati in patria, gli uomini del guanto nero alzato per protesta sul podio quando Brundage li aveva squalificati a vita, quando venne negato a Muhamad Alì il diritto di riavere la corona mondiale che aveva vinto dopo il suo rifiuto ad andare in Vietnam.

Storie di sport, un ora di spettacolo, musica e immagini, una grande storia da far vedere nelle scuole, da riportare sul palco appena possibile.

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