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Un'ebbrezza nerazzurra. Prima il Ninja, poi Icardi e l'Inter vince di rimonta

La squadra di Spalletti sotto, recupera di nuovo, Handanovic la salva e adesso è in vetta al girone

Un'ebbrezza nerazzurra. Prima il Ninja, poi Icardi e l'Inter vince di rimonta

L'Inter «accende» gli ottavi di finale battendo il Psv al Philips Stadion. La seconda vittoria in rimonta in Champions league e la contemporanea sconfitta del Tottenham fanno volare i nerazzurri a punteggio pieno in testa al girone insieme al Barcellona, con inglesi e olandesi fermi a zero. Stavolta per il ribaltone, a differenza di quello da delirio con gli Spurs, non bisogna aspettare il recupero. Nel segno di Mauro Icardi che prima mette lo zampino nel pareggio di Nainggolan, poi da punta navigata sfrutta un pasticcio del portiere olandese e firma il sorpasso. Lo stadio che fu la casa di grandi attaccanti, da Romario a Ronaldo e van Nistelrooy, esalta Mauro Icardi che prima del gol ci aveva provato più volte di testa sfiorando il bersaglio grosso, in un paio di occasioni sbattendo su Zoet.

Partita a due facce del portiere del Psv. Già detto del gol di Icardi, è protagonista in negativo, anche sul gol che rimette in equilibrio la partita: a un minuto dall'intervallo si fa sorprendere sul sinistro di Asamoah che gli sbatte sulla faccia, rimedia in qualche modo su Icardi ma viene castigato da Nainggolan.

Il belga è quello che l'Inter ha inseguito a lungo e aspettato dopo un avvio di stagione con alti e bassi. Un trascinatore il Ninja che prende per mano la squadra che torna a un viaggio in prima classe in Europa. Sei anni dopo l'ultima trasferta di Champions, i nerazzurri si aggrappano a Nainggolan che «strappa» a più riprese spaccando in due il Psv. Fondamentale a centrocampo perché Brozovic è compassato: sembra che a lui il turnover non faccia bene. Il croato che fa una «maratona» a partita, sembra con il motore ingolfato dopo il turno di riposo con il Cagliari. Perisic, invece, è in versione compitino, anzi nemmeno quello contro un Psv a immagine e somiglianza di van Bommel: coraggioso quando attacca, fastidioso nel pressing, mentre la difesa è allegra nelle marcature per usare un eufemismo. Come da previsione gli olandesi prediligono le fasce, passano in vantaggio dopo aver messo paura in avvio all'Inter. Giocano a fare le imboscate, mentre è l'Inter a fare la partita con personalità, proprio come aveva chiesto Spalletti alla vigilia approcciando bene la sfida. Ma non ci si può fidare di questi olandesi, che a inizio ripresa centrano il palo con Pereiro. I nerazzurri non si scompongono e quando scade l'ora di gioco Icardi approfitta di uno svarione di Zoet che abbatte un compagno senza trovare il pallone e per il capitano dell'Inter è un gioco da ragazzi depositare in rete la palla del sorpasso.

Se il capitano si può dire di nuovo tornato sui suoi livelli, nella notte olandese l'Inter sembra dover iniziare a domandarsi se non ci sia da fare una riflessione sul portiere. Perché l'Handanovic imperfetto di questa stagione sembra trovare in parte conferme al Philips Stadion. Il portiere sloveno si salva su un tiro deviato, guarda e dice una preghiera sul destro di Rosario dal limite che si infila nell'angolo. Una scena già vista con il sinistro di Dimarco contro il Parma. E poi battezza male il tempo dell'uscita e deve intervenire di mano fuori dall'area per fermare Bergwijn: se la cava con un giallo tra le proteste furiose degli olandesi. E sulla punizione successiva lascia a desiderare. Tutto questo nel primo tempo. Poi Handanovic zittisce tutti mettendo la sua firma con una parata strepitosa sulla rovesciata di Malen. Aveva detto: «Il gol di Vecino al Tottenham mi ha fatto capire cosa sia la Champions». Ora ci vuole restare il più a lungo possibile. Una parata da ottavi con i gol di Nainggolan e Icardi.

E soprattutto è la quinta vittoria di fila tra campionato e Champions: l'Inter ha svoltato davvero.

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