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Valentino steso da Marquez "Con lui in pista ho paura"

Rimonta pazza del campione del mondo: prima va in contromano poi butta a terra Vale. E si riaccende l'odio

Valentino steso da Marquez "Con lui in pista ho paura"

Il podio che non ti aspetti matura nel mezzo di una guerra sportiva che scoppia di nuovo. In una gara dalle mille emozioni e dai continui colpi di scena passa in secondo piano la vittoria del britannico Carl Cruthclow davanti al francese Johann Zarco e allo spagnolo Alex Rins. È Marc Marquez a prendersi la scena imponendo agli altri manovre e sorpassi oltre il limite, tanta era la foga di recuperare dalla 19esima posizione, manovre che hanno come epilogo l'unico che nessuno avrebbe voluto vedere: un altro motoscontro con Valentino Rossi.

«Fortunatamente non mi sono fatto niente, almeno quello» racconta Vale quando in Italia è ormai tarda sera. «Cosa dire? È una situazione molto pericolosa e la direzione gara deve far qualcosa sennò ci si farà male. Marquez non ha mai alcun rispetto per i suoi avversari, qui è andato contro 4-5 piloti diversi, lui ti punta la gamba, sa che così non cadrà ma cadrà l'altro. Sono cose che a volte possono accadere, ma lui è recidivo». Vale parla ma non è rabbioso, è preoccupato. E infatti inizia ad elencare: «In Qatar alla prima curva Marc ha preso la gamba di Zarco, qui venerdì ha tagliato la strada a Viñales, sabato a me poi con Dovizioso. Quanto alla gara, le regole parlano chiaro: se ti si spegne la moto al via sei fuori. Lui l'ha ignorata, è tornato ad allinearsi in contromano mentre noi lo aspettavamo. E dopo il ride through e ripartito come un matto, ha sbattuto su Espargarò, su Rabat, su di me e più o meno uguale con Viñales. È pericoloso, io ho paura di stare in pista con Marquez, perché non mi sento tutelato dalla direzione gara, lui lo fa apposta ti viene addosso 20km più veloce...». Ancora: «Non ha rispetto per gli avversari, sposta la competizione a un livello pericoloso. Quanto a me, lui mi tratta ancora peggio che gli altri, come accaduto nel 2015 quando mi fece perdere il mondiale apposta, non può succedere che uno vada a sbattere su sei piloti in un week end. Ora mi aspetto che gli facciano qualcosa, l'ho detto in direzione, hanno una grande responsibilità, non devono più farlo comportare così. Altrimenti andrà a finire che tutti gli altri alzeranno il livello della competitività e ci si farà male... Quanto alle sue scuse davanti alla tv erano solo pr, una presa per il c..., io una volta le accetto ma così no. Ora mi aspetto solo che lui stia lontano da me».

Un vero e proprio sfogo, quello di Vale, seguito a quella che può certamente essere archiviata come una delle corse più pazze della storia del Motomondiale. Dalla partenza ritardata di quindici minuti a causa della pioggerellina che si abbatte sul circuito di Termas de Rio Hondo quando tutti i piloti si trovano già sulla griglia, fino all'ultima curva. La pioggia scatena infatti il panico tra i tecnici, tant'è che tutti i piloti - a parte il poleman Jack Miller, l'unico con le slick e quindi la scelta azzeccata perché la pioggia diminuiva di intensità - si precipitano ai box per mettere la gomma morbida. La giuria, per non penalizzare ulteriormente Miller, decide di lasciare l'australiano scattare dalla prima casella, posizionando tutti gli altri sullo schieramento distaccati tre file più dietro, secondo l'ordine originario delle qualifiche. Tutto a posto? Per niente. Al termine del giro di ricognizione ecco il primo fattaccio: si spegne la RC213V di Marc Marquez, che riesce correndo e balzandoci sopra a riaccenderla e andando contro mano a riposizionarsi sullo schieramento. Ma il regolamento lo vieta e lo spagnolo, che al quinto giro si ritrova già al comando, viene penalizzato con un ride through. Rientrato in diciannovesima posizione, lo spagnolo comincia una clamorosa rimonta, con manovre e sorpassi, però, al limite del consentito. Ne fanno le spese Aleix Espargaro con cui si scusa e, soprattutto, Valentino Rossi, toccato e mandato a terra e addio ai dieci punti del sesto posto. Poco dopo Marquez verrà penalizzato di 30'' per aver buttato fuori il Dottore, chiudendo fuori dai punti, diciottesimo davanti a Valentino.

Tutti ricorderete la vittoria, tre anni fa, di Rossi proprio in Argentina, quando trionfò al termine del corpo a corpo con Marquez, caduto poi in un contatto fortuito con il nove volte iridato. Ecco, dopo quella collisione, si è poi arrivati al fattaccio di Sepang che avrebbe impedito a Rossi di vincere il decimo titolo. E la scia di polemiche che ne è susseguita. Un rapporto tra i due centauri che si è deteriorato e che, soltanto con il tempo, pareva essersi risolto. Ieri, però, il nuovo capitolo ha riacceso tutto.

In mezzo a questo caos, l'altro vincitore, oltre a Crutchlow, è Dovizioso. Che ha limitato i danni, ora è secondo in classifica a 3 punti dall'inglese e schietto come sempre dice: «Marquez ha fatto tanti errori e di tutti i tipi, ha fatto tutto quello che non doveva fare, sarà faticoso per lui uscire dal paddock... Gli argentini sono molto focosi».

Non solo gli argentini.

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