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Var e Dazn più lenti del governo

di Tony Damascelli

C' è qualcosa

più lento del maxiemendamento del governo? Direi gli arbitri alle prese con il Var. E soprattutto Dazn o quello che viene spacciato per tale. Nella prima questione, il turno prenatalizio ha offerto momenti di grandissima comicità e imbarazzo, in quasi tutti gli stadi. Nella seconda vicenda, non c'è nulla di nuovo, a parte certe pin up e compresi gli insulti a santi e affini per le immagini opache e intermittenti. L'inganno prosegue, il monte premi è stato incassato dalla Lega, il popolo? Che mangi brioches.

Il sabato del villaggio calcistico ha offerto lo strazio milanista, l'astuzia da cacasenno di Gattuso e Spalletti; il calabrese non schiera Montolivo nemmeno in caso di strage e perde, il toscano toglie dal gioco, puntualmente, Politano e lascia due punti a Verona. A proposito: è stata la giornata del pensionato, protagonisti Quagliarella, anni trentacinque, molto più forte di tale Balotelli che non ha bisogno di Raiola ma di un gilet giallo, e Pellissier, di anni quaranta, che, insieme con l'onesto Di Carlo, ha fatto vedere a Giampiero Ventura, l'uomo di Zanzibar, che cosa significhi avere fame nel calcio.

MilanInter è diventata una cantilena che non diverte, anzi annoia e disturba. Invece il Napoli fa il suo, con tre punte vince con un difensore, Ancelotti bada al sodo, con qualche sofferenza finale. Ho lasciato per ultima la Juventus che avrebbe potuto stravincere ma ha finito con la vista annebbiata contro una piccola grande Roma.

Credo che Di Francesco conservi ancora il posto, Allegri non ha questo problema e con quel Manduzkic potrebbe andare anche in ferie.

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