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Ventura, futuro in due mosse: "Balo e Spagna, un'altra storia"

"Mario è tornato: gioca e segna, nessuna preclusione. Gli spagnoli? Squadra viva, non come all'Europeo...."

Ventura, futuro in due mosse: "Balo e Spagna, un'altra storia"

Firenze Ventura ha scelto di dare una chance a Mario Balotelli. La pre-convocazione nasce così. L'apertura c'è e questo è il segnale più importante: «Su Balotelli esattamente penso quello che ho detto il primo giorno. Sulle qualità del giocatore non c'è niente da dire, si discute di tutto il resto. È ritornato a giocare e a segnare, deve dare continuità: se queste sono le premesse, non c'è preclusione nei confronti di nessuno e la pre-convocazione era un segnale in questo senso. Tutti quelli che possono dare un contributo importante sono una risorsa, ma ci devono essere i presupposti. Non parlo solo di lui, ma in generale».

Da una sfida all'altra. Sul campo: Spagna e Macedonia, ma soprattutto Spagna. «Decisiva no, importante sì. Non abbiamo certezze, e neppure gli spagnoli, di fare risultato in casa dell'Albania».

Il Ct azzurro non vuole passare per quello che sminuisce la partita di Torino di giovedì, ma spiega che non va considerata come una partita da dentro o fuori. È solo la seconda delle qualificazioni mondiali e quindi troppo presto per essere già l'ultima chiamata per l'Italia. Ventura deve pensare alle qualificazioni Mondiali, ma pure al futuro. Il ct prepara la sfida in campo e al tempo stesso guarda al futuro. Si prepara ad allenare i campioni di domani: «Mi eccito quando vedo tanti giovani in campo come è successo in Milan-Sassuolo. Perché non basta dire che ce ne sono e di belle speranze. Bisogna pure farli giocare. Stanno sbocciando, ma vanno innaffiati nei loro club e in azzurro per portali al mondiale. In questo senso gli stage sono utilissimi. Averli significa fare un primo passo verso il futuro».

Si torna subito alla Spagna: «E non c'è un'amichevole prima. E con tre giorni tra le due partite, uno dei quali per recuperare, cambia tutto: contro Israele avrei potuto schierare gli stessi usati contro la Francia, stavolta non sarà così, anche perché di questi tempi i calciatori vanno in campo ogni tre giorni. Dovrò farli ruotare».

Per Ventura è una Spagna che cresce molto bene: «Non penso ai loro giocatori nuovi quanto al Ct che è diverso. Lo stimo molto. Ha portato l'adrenalina. La Spagna ha condizione fisica, stimoli e idee. All'Europeo invece mi è sembrata spenta. Ora è più convinta dei propri mezzi, almeno quella vista nelle ultime due partite è tra le più forti d'Europa. Sarà una verifica di primo piano, anche perché da 23 anni non perde una gara nelle qualificazioni mondiali».

Capitolo italiani all'estero: «Se vai fuori per giocare, è più facile venire qui. Li ho chiamati, perché nel nostro campionato siamo carenti in qualche ruolo. Siamo costretti. In Italia, ad esempio, non abbiamo un esterno basso mancino, a parte Antonelli. Soriano Non l'ho convocato perché in Spagna fa il quarto a sinistra, ruolo che qui non c'è». Altro tema, il regista: «Verratti è da monitorare. Viene da un momento un po' così. Dobbiamo tutelarlo e capire se per caratteristiche è più importante averlo contro la Spagna o contro la Macedonia, anche perché a Skopje, come è successo in Israele, bisogna andare per vincere. Qui lui e De Rossi sono alternativi».

Infine il campionato: «Non credo che il torneo sia già segnato. La Juve resta favorita, perché parte da una situazione di vantaggio grazie alla rosa. Ma ha anche la Champions, in cui non si limita alla partecipazioni. Se non avesse vinto a Palermo, in Italia si sarebbe aperta una voragine...

».

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