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La vergogna di Calciopoli? Coprire le sentenze

Prosegue il dibattito innescato dall'intervento di Piero Ostellino su Calciopoli

La vergogna di Calciopoli? Coprire le sentenze

Caro Direttore, ho letto quanto ha scritto Piero Ostellino sul Giornale di ieri e mi permetto di intervenire. Non tanto perché il Dubbio - maiuscolo e minuscolo - del nostro grande collega non sia lecito, visto che l'ultima sentenza della Cassazione su Calciopoli è definitiva più per la legge che per il buonsenso, ma più che altro per le Certezze (queste sì, solo maiuscole) contenute nell'articolo. In pratica:

1) L'idea di coprire la scritta «32» con una foto della Nazionale all'ingresso dello stadio della Juventus è tanto ridicola quanto quella di voler riscrivere a mano l'albo d'oro del campionato a cui si è iscritti. Esistono delle regole e fino a quando non le cambierà direttamente Renzi (prima o poi ci arriva, no?) vanno seguite. Si possono certo combattere e in questo Andrea Agnelli si sta muovendo egregiamente. Ma non si può voler migliorare un sistema se non lo si rispetta, anche quando si pensa di essere stati vittima di un torto. Quindi: o si toglie il 32, o non si manda allo Stadium la Nazionale. Il volemose bene a metà è un obbrobrio.

2) Giuste o sbagliate che si ritengano, ci sono oltre 30 sentenze sportive, amministrative, civili e penali che danno torto alla Juventus di Moggi e Giraudo. E non a caso ho scritto di Moggi e Giraudo. Quel che succedeva lo sospettavano tutti e lo sapevano in molti. E non solo all'esterno della Juve.

3) Calciopoli ha dimostrato che il calcio è stato sfilato per usi personali alla passione dei tifosi, facendo loro credere che fosse per il loro bene. L'operazione è riuscita talmente bene che l'articolo di Ostellino ne è purtroppo la conferma. E il dopo Calciopoli sembra un po' come il dopo Tangentopoli.

4) Lo scudetto assegnato all'Inter non doveva essere accettato, perché - come ha detto Josè Mourinho - «non si vincono i campionati in segreteria». Dopodiché al posto di Moratti molti avrebbero fatto lo stesso.

5) Nel calcio non esistono santi, ma voler attaccare un uomo come Giacinto Facchetti dopo morto qualifica chi lo fa. Telefonava anche lui? Probabile, come tutti. Anche se per ora si sa solo che è stato chiamato dall'ex designatore Paolo Bergamo, in versione compiacente. Così com'era in tutte le telefonate che faceva.

6) Sapendo questo, l'Inter sarebbe stata probabilmente penalizzata quanto il Milan. Ma la requisitoria di un Pm (Palazzi) non è una sentenza. E comunque ora di prescritta non c'è solo l'Inter.

7) Viviamo in un Paese in cui se uno è di sinistra dice che Berlusconi deve rispettare le sentenze, ma se uno è di sinistra e juventino dice che contro Moggi e la Juve c'è stato un complotto.

Pronostico: da Calciopoli non ne usciremo mai.

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