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Prima Vettel ko, poi Leclerc. Ferrari, che doccia fredda. La Mercedes vintage in pole

Rosse da prima fila eliminate da intercooler e pompa Lewis vola con la monoposto che celebra gli anni '50

Prima Vettel ko, poi Leclerc. Ferrari, che doccia fredda. La Mercedes vintage in pole

È davvero una Ferrari senza limiti. Riesce sempre a stupirci, a fare peggio di quanto chiunque potesse immaginarsi. Disastro Rosso. Perdere senza combattere. Subire gol prima di scendere in campo. Scegliete voi l'immagine che preferite, ma la realtà è che, dopo la grande illusione di una prima fila tutta rossa con Leclerc e Vettel dominatori delle prime tre sessioni di prove, è arrivata la grande bastonata con due macchine eliminate da due guai tecnici. Vettel fermato in Q1 da un problema all'intercooler, Leclerc bloccato in Q3 da un problema al controllo della pompa benzina. Due inconvenienti mai visti prima, due guasti che non hanno una spiegazione logica. Risultato: Seb scatterà dal 20° posto, Charles dal 10°. La consolazione è una sola: l'anno scorso Hamilton ha vinto scattando dalla 14esima posizione. La differenza è che guidava una Mercedes che abbina prestazioni ad affidabilità. La Ferrari aveva trovato le prestazioni su una pista che non la favoriva, ma ha perso l'affidabilità. «Sono problemi che dobbiamo analizzare», spiega Binotto con la faccia di chi ha appena preso un cazzotto. «Mi sento vuoto», aggiunge Vettel che il cazzotto lo ha sentito ancora di più. «Farò di tutto per cambiare la situazione», si augura Leclerc, senza perdere totalmente il sorriso.

Sarà una sabato notte di pensieri e di tormenti perché quando si viene eliminati da due particolari da poche lire, le domande da farsi sono mille e i dubbi non ti lasciano in pace. Con la certezza di avere anche una discreta sfortuna: perché certi guai capitano solo quando la macchina può vincere e mai quando la Mercedes è imprendibile. Ma forse il problema sta proprio qui: si alzano le prestazioni e si perde l'affidabilità.

È stato un po' come vestirsi per andare a un matrimonio e ritrovarsi a un funerale. La pole era alla portata di una SF90 che, soprattutto nella seconda parte del circuito, in quello che è praticamente un lungo rettilineo, era imprendibile guadagnando 049 sulle Mercedes, molto di più di quanto non perdesse nelle curve lente e medio lente. Anche in assetto gara la Ferrari sembra più vicina alle Mercedes di quanto ci si attendeva alla vigilia. Il caldo le ha dato una mano, il progresso nella comprensione di questo progetto pure. Ma sta di fatto che il distacco è di appena 2 decimi. Insomma, partendo davanti avrebbe avuto delle grandi chance. Così dovrà sperare in un crash tra Hamilton e Verstappen nei 184 metri che dividono la pole dalla prima staccata e soprattutto nell'affidabilità ritrovata, oltretutto su una pista molto dura per i consumi (altro punto debole di Maranello).

Hamilton festeggia la sua 87esima pole, arrivata senza neppure faticare troppo in un giorno speciale per la Mercedes con tutti gli uomini dei box vestiti come negli anni Cinquanta quando cominciò l'avventura della casa di Stoccarda in Formula 1. Un bel colpo di teatro. Con 100 punti di vantaggio sulla Ferrari più vicina può permettersi questo e altro. E poi Toto Wolff vestito anni Cinquanta non sta neppure male Chi ha fermato ancora una volta il tempo è Kimi Raikkonen: quinto con l'Alfa Sauber. Stupefacente davvero.

Almeno un motore Ferrari un po' in alto c'è ancora.

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