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Viñales e Dovi all'assalto di Marquez

Maverick in pole, Andrea gran 2°. Ma Marc (3°) ha il passo migliore

Viñales e Dovi all'assalto di Marquez

A vedere come fila la Yamaha ufficiale di Viñales, aumenta il rimpianto per l'assenza di Valentino Rossi, che il gran premio di casa lo guarderà sul divano a Tavullia. E così probabilmente eviterà di prendere la pioggia, che incombe come una mannaia su Misano e - soprattutto se dovesse cadere a singhiozzo - rischia di rimescolare i valori espressi più che chiaramente dalle qualifiche di ieri.

I più veloci sono anche quelli che si stanno giocando il mondiale, a sei gare dalla fine non sembra esserci più spazio per gli outsiders, la volata per il titolo ormai è partita. Oggi pomeriggio, come detto, a scattare davanti a tutti sarà il redivivo Maverick, che grazie ad alcuni aggiustamenti decisivi all'elettronica e al telaio sembra aver recuperato il feeling con la moto che aveva a inizio stagione. Può vincere ma non è il favorito assoluto, perché il terzo posto di Marquez è figlio dei problemi con cui lo spagnolo della Honda ha dovuto fare i conti nel fatidico quarto d'ora della Q2. Prima si è trovato tra i piedi Pirro, il collaudatore della Ducati che come al Mugello corre grazie a una «wild card», poi ha fatto il tempo con un giro tutt'altro che perfetto e alla fine si è steso mentre cercava di riprendersi la pole che nel frattempo Dovizioso gli aveva soffiato. «Stavo andando abbastanza bene - ha raccontato Marc -, ho provato la gomma media dietro per vedere com'era ma in quel giro avevo già commesso un errore. Poi ho toccato la riga bianca e sono caduto».

Nonostante tutto rimane lui l'uomo da battere e questo lo sa anche Dovi, che comunque è felicissimo per quella che è stata di gran lunga la miglior qualifica della sua carriera a Misano: «Lui è quello che ha il passo migliore anche se non di tantissimo, direi un paio di decimi». E poi, nel caso malaugurato di un flag-to-flag, Marquez ha già dimostrato di essere due volte più sveglio degli altri quando si tratta di decidere con che gomme partire e soprattutto quando cambiarle. Però Andrea c'è, ormai lotta per la vittoria ogni domenica e di sicuro i 9 punti che ha di vantaggio in classifica li difenderà col coltello tra i denti. «È stata una giornata stranissima tra alti e bassi continui - ha detto quello che ormai è il frontman della Ducati (Lorenzo continua a crescere ma anche a rimanergli dietro) -, di mattina non mi sentivo a mio agio e invece poi in qualifica le gomme hanno risposto bene. Per la gara secondo me siamo messi bene ma il meteo può rimescolare tutto».

Speriamo di no, con tutto il rispetto per quelli che, a cominciare da un buon Petrucci (ottavo al via) potrebbero esaltarsi sull'asfalto bagnato.

La prospettiva di vedere finalmente una battaglia alla pari tra tutti i superstiti della lotta mondiale avrebbe molto più fascino di un'altra gara decisa dalle gomme.

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